Il must della collezione vaccinale autunno-inverno 2024: il virus "sinciziale". E spunta il manuale dei vaccini
Come l'altra volta, è un siero ottimo, sicuro, efficace; e, come l'altra volta, nessuno sa che effetti scateni perché nessuno lo ha verificato. Anzi, le autorità mettono in guardia dalle conseguenze. Però concludono: sia imposto a tutti, dai feti ai centenari.
Quest'anno l'influenza è arrivata prematura ed io, indebolito dalla chemio, ne faccio subito le spese. È cattiva, rognosa, è fatta in laboratorio come il Covid, “una cosa bastarda” mi dice il mio amico Tricarico, il cantautore, “non sembra neanche naturale, sembra sintetica”. Difatti lo è, roba di laboratorio, io a chi me lo chiede rispondo: ho il Covid. Ancora? Sì, ancora, è l'influenza, il Covid di stagione, ah beh, sì beh. È congegnata e serve a farsi nuove spade di vaccini. Adesso lo chiamano virus sinciziale o quello che è, suona bene perché è arcano, bisogna cercarlo sulla wikipedia, poi ti accorgi che è la solita menata dell'influenza, cioè del covid, cioè l'influenza, morale? Vaccinatevi tutti, anzi vacciniamoli tutti, “vi veniamo a prendere” come diceva il luminare Bassetti, H-index 70; Montagnier, cui il nostro Nobel in attesa dava del vecchio rincoglionito, aveva 180 e le aveva azzeccate tutte sui vaccini, in ogni modo: vaccinatevi, vacciniamoci, va va va, è sicuro, è nuovo, anche due anni fa dicevano: è sicuro, è nuovo, poi è partita la strage infinita. È nuovo, non la quinta dose, è nuovo, appena arrivato, va bene anche per i feti, prendi la gravida e le buchi le pancia, da qualche parte l'ago arriverà, è nuovo il vaccino, è freschissimo, come le aragoste di monsù Andronico, quello di Lino Banfi al mercato del pesce di Torino, che i crostacei moribondi li faceva reagire con le pinze elettriche nascosto sotto al bancone e “qui faccio la fine di Sacco e Vanzetti”. La fine la facciamo noi.
È buono il vaccino “nuovo”, è sano, non fa niente, va bene da sei mesi in poi, anzi da sei mesi prima, alla diciottesima settimana di gestazione. Però a un amico che si informava, la Asl (di Milano) ha risposto: cerca di assicurarti che stia bene di cuore e di salute, per dire se ti crepa cazzi tuoi. È buono il vaccino buono, sano, nuovo, però mi hanno mandato i seguenti riscontri scritti, in forma di bugiardino o di rilievo scentifico Aifa, fate vobis, comunque accuratamente tenuti sotto il tappeto: “Sono disponibili dati limitati nei bambini nella prima infanzia nati molto pretermine (Età Gestazionale [EG) <29 settimane) di età inferiore alle 8 settimane. Non sono disponibili dati clinici in bambini nella prima infanzia con età post-mestruale (età gestazionale alla nascita piů età cronologica) inferiore a 32 settimane (vedere paragrafo S.1). Non sono disponibili dati sulla sicurczza e l'efficacia per somministrazioni ripetute La sicurezza e l'efficacia di nirsevimab nei bambini di età compresa tra 2 e 18 anni non sono state stabilite, Non ci sono dati disponibili”. Ecco come li testano. Ecco come li garantiscono, oggi come allora come sempre e per sempre. “"Allo stato attuale, nessun vaccino COVID-19 approvato preserta l'indicaziane."prevenzione della trasmissione dell'infezione dall'agente Sars COV-2". Questa è Aifa, ancora lo scorso luglio. Come dire: vi abbiamo mentito, continuiamo a mentirvi e voi fate finta di crederci. È nuovo il vaccino, è buono, è nuovo ma non funziona e vi avvertiamo, però dovete farvelo.
I vaccini a mRNA, che non sono vaccini ma pozioni sperimentali per ammalare vita natural durante, non finiranno mai di provocare conseguenze. Io posso avere sconfitto un linfoma ma il mio corpo resterà indebolito fin che vivo, sarò esposto al minimo sternuto in qualunque momento. E questo non è più vivere. Ma il governo stanzia 50 milioni di euro per il vaccino agli infanti contro il leggendario virus sinciziale, a base di niservimab di cui si appena detto, e il modo in cui si risolve la questione in sede “scientifica” ha dell'allucinante: “La campagna di immunizzazione non è stata esente da polemiche. L’Istituto Superiore di Sanità aveva espresso perplessità circa l’opportunità di somministrare il Nirsevimab a tutti i neonati, non solo ai soggetti fragili, segnalando potenziali rischi. Tuttavia, pediatri, neonatologi e specialisti del Calendario Vaccinale per la Vita hanno sostenuto l’importanza dell’immunizzazione universale, che è stata poi confermata con l’intesa finale”. La totale, assoluta irresponsabilità: sì, sappiamo di non saperne niente, sappiamo che può anche ammazzare, ma lo facciamo lo stesso e lo facciamo per tutti, più vittime ci saranno meno responsabili saremo. E la gente dovrebbe fidarsi? Le tragedie passate, recenti, non insegnano niente proprio perché non vengono colte come tali, sono esperimenti da lager di cui nessuno si è assunto la responsabilità e le commissioni farsa servono precisamente a legittimare un simile modo criminoso di agire. È buono il vaccino, è sano, è nuovo ma funziona come il vecchio e siccome quello vecchio ha fatto strage, noi ve ne diamo di più. Intanto la gente continua a finire in ospedale, come l'allenatore Zeman, il boemo passato alla notorietà per le caricature dei comici, uno che, non avendo niente da dire, non parlava e lo prendevano per saggio. Ha costretto i suoi giocatori a farsi tre dosi, “chi non fa il vaccino non gioca”: è appena finito in ospedale, anzi ci è tornato perché è la seconda ischemia in un anno. Ci tiene alla salute, il saggio Zeman: fuma 200 sigarette al giorno però non manca di vaccinarsi ciclicamente, vax nuovo scaccia vax vecchio, è nuovo il vaccino, è buono, è sano anche se nessuno sa dove porti. Anche se una sentenza ha appena riconosciuto il legame, incontrovertibile, tra dose di Astrazeneca e morte folgorante di un 35enne in salute? Come già per la povera Camilla Canepa? Anche, anzi soprattutto. “Porco... quella ragazzina è morta ed era sana, sta robaccia ammazza” dicevano all'Aifa. E si rispondevano: “Ih, sai quanti ne dovranno morire. Ma che facciamo, sacrifichiamo la gente o il vaccino?”. Un modo di agire terrificante e immondo oltre ogni abiezione. Ma figurati se in Italia si fermavano: anzi, si continua “con più fame che pria e ne sparano talmente tante di cazzate, e talmente tanti di vaccini, che servono le guide per il pronto uso. Il manuale dei buchi: manco gli eroinomani. Proprio sulla nocività, sulla velenosità del vaccino si era espresso il medico Tiziano Talmazzi: essendosi dimostrato che aveva ragione da vendere, lo hanno radiato. Dietro opinione dei virologi Bassetti e Burioni che insieme fanno meno della metà dell'l'H-index di uno Ioannidis o un Raoult, però sono di casa da Fabio Fazio.