Cade l'ultimo velo, Aifa rivela: "I vaccini non funzionavano". Ora chi paga per lo scempio consapevole? (spoiler: nessuno, anzi le vittime)

Arriva l'ammissione su qualcosa che ormai tutti sapevano: queste mele avvelenate non prevengono, non immunizzano. A questo punto chi da premier giurava "i vaccini garantiscono la salute, chi non li prende muore e uccide", andrebbe processato. Ma siamo in Italia...

Dopo anni di omissioni e di menzogne, Aifa scopre l’ultimo altarino, l’ultimo segreto di Pulcinella: a domanda di una associazione Arbitrium-pronto soccorso giuridico, è costretta ad ammettere che i vaccini, più precisamente “nessuno dei vaccini Covid approvati previene la trasmissione dell’infezione”. Praticamente la conferma di quanti in fama di novax e di conseguenza sospesi, radiati, emarginati, sputtanati sostenevano. Lo facevano a istinto, non ancora forti di riscontri scientifici? Può darsi, anzi in molti casi era così; altri però, tra i quali non pochi scienziati costretti a pagarla, lo affermavano con indizi più concreti, destinati a trovare le più agghiaccianti conferme. Di fatto, è la sconfessione delle bugie di regime, “il vaccino garantisce di trovarsi fra persone non contagiate, se non ti vaccini ti ammali muori e fai morire”. Da un presidente del Consiglio, avallate da un presidente della Repubblica: abbastanza per far gridare allo scandalo, alle dimissioni collettive. Ma l’Italia non è il Giappone e non è neppure una Repubblica tribale, è un pantano autoritario dove tutti possono delinquere o mentire e la fanno franca ma se uno non si adegua alla Narrazione dettata dalla Finanza, finisce nei guai. Nessun vaccino serviva a prevenire, a immunizzare: allora a cosa? Ancora una volta, la risposta arriva dai “complottisti” che col senno del poi hanno avuto ragione a complottare: servivano come pretesto per bloccare, per comprimere le libertà, per obbligare a rimedi invalidi e tossici a tutto danno delle terapie più efficaci e meno costose. I vaccini sono stati la chiave d’accesso alla gigantesca app totalitaria che tutto negava e tutto legittimava alla luce di una presunta emergenza sanitaria e sociale.

Intendiamoci: non che il Covid fosse l’acqua di rose che a loro volta i complottari sostenevano: almeno nella sua prima manifestazione, il Covid era pericoloso, per la semplicissima ragione che la sua matrice, mai chiarita, sempre rimasta nelle ombre dei misteri e dei sospetti più inquietanti, pareva fatta precisamente per decimare, per sterminare i cosiddetti “mangiatori inutili” di tutto il mondo. Era sì pericoloso, ma curabile in modi tempestivi e scientifici, se lasciato alle terapie di un x assessore al traffico di Potenza, “tachipirina e vigile attesa”, è chiaro che diventa letale come ogni polmonite non curata. Hanno scelto di impedire ogni intervento e ogni cura sensata, da subito e per sempre; hanno preferito imporre vaccini da nessuno testati e da nessuno conosciuti. Ci sono voluti tre anni per riconoscere che la cura era peggiore del male, ma in tre anni si è sviluppato l’olocausto.

Un morbo tuttora sconosciuto, almeno ufficialmente, da combattere con un antidoto altrettanto ignoto e dagli effetti egualmente micidiali: è stato dimostrato, al di là di ogni ragionevole e scientifico dubbio, che il vaccino, specie in dosi ripetute, provocava gli stessi effetti del virus, per non dire di ulteriori correlazioni, tutte micidiali. Come non vederci una situazione forse non codificata a priori, forse sfuggita di mano dai laboratori occulti in cui regimi formalmente democratici come l’americano e il francese cooperano con dittature conclamate come quella cinese, sì, forse una sciagura incontrollata, ma sulla quale poi si è puntato, avendo i governi nazionali e sovranazionali capito che conveniva sia alla finanza egemone sia a quel che restava del potere politico? La tragedia, immane, planetaria davvero, si è rapidamente propagata nella sconsideratezza allucinante dei governi di tutto il mondo e i suoi effetti, sotto gli occhi di tutti, non finiremo mai di scontarli anche perché il potere irresponsabile ha assimilato una lezione preziosa: mai mollare, se l’abominio è riuscito così bene e così facilmente, perché mai non reiterarlo in forme ancora più stringenti, pervasive, tramite la tecnologia autoritaria, del controllo che ogni mese migliora a passo di gigante?

I vaccini non servivano: cosa che tutto il mondo ha ammesso, salvo il pantano Italia: se ne terrà conto nell’immaginifica commissione Covid sotto il controllo delle Ronzulli e delle Bonafé? E se, come presto fu chiaro, non servivano, non proteggevano, non arginavano, non prevenivano, a cosa diavolo servivano? Qui l’Aifa delle mille purghe e delle mille menzogne si lascia sfuggire un’altra verità, come un corollario o una pertinenza: questi intrugli a scienzologia mRNA possono essere, sono senza dubbio cancerogeni. Da cui il senso ultimo: non curano, ammalano e poi ci vogliono altri vaccini per curare ammalando. È quello che da mesi ripetiamo, la nuova frontiera del medicare i sani che significa minarli, condannarli sulla base di strampalate previsioni algoritmiche. Sapevano, i vertici istituzionali, dalla stessa Aifa al ministero, al leggendario CTS, all’ISS, giù giù fino alle ASSL, agli ospedali, ai reparti? Sapevano tutto, se non dall’inizio certamente dai primi riscontri e dai primi cadaveri, anche questi tenuti coperti come nelle dittature totalitarie e dirottati dalla propaganda menzognera. Sapevano al punto che un documento dell’ISS, uscito a maggio 2021, quanto a dire la fase preliminare della campagna vaccinale, ipotizzava utilità discutibili ma effetti avversi certi, per quanto non noti. Solo che, nel buio di ogni certezza e di ogni consapevolezza, quasi tutti abbiamo immaginato effetti fastidiosi ma limitati nel tempo e nell’impatto: chi poteva sospettare un reticolo di Mengele a prendersi cura della pubblica salute? Invece era grossomodo così e l’ammissione pulcinellesca di Aifa lo conferma. Adesso, è chiaro, l’informazione sovvenzionata dalla medesima finanza farmaceutica che paga i centri di cura, i singoli medici, fino ai governi, partirà – non può permettersi distrazioni o spiragli di verità – coi distinguo, le contestualizzazioni, le fumisterie pseudoscientifiche,ossia la sperimentata opera di confusione che abbiamo imparato a conoscere in quattro anni di repressione allucinante. Resta l’unica consapevolezza vera: i vaccini non prevenivano, come non prevengono, dall’infezione Covid. E ancora li invocano e ancora vogliono imporli. Per questi vaccini inutili, per queste mele avvelenate uno come me da un anno non vive, prosciugato prima da un linfoma, poi da cure devastanti; ancora mi spengo all’improvviso, a cena, con gli amici che non sanno dove guardare, che mi guardano sgomenti e pietosi, ancora mi nego viaggi, occasioni, possibilità di lavoro. Non sono più vivo, anche se tutti giurano di trovarmi bene. Forse rispetto a uno, due anni fa, che stavo morendo. Io come migliaia e milioni. Non è più una vita e chissà se tornerà. E per cosa? Per queste mele schifose, tossiche, per le balle consapevoli di presidenti del Consiglio, della Repubblica, di ministri, di scienziati mediatici, di propagandisti a tariffa, di imbecilli ideologizzati. Certo, mia la scelta mia la colpa, ma distruggersi per il negazionismo oggi svelato chi malediceva le vittime, le teneva come ancora le tiene in fama di negazionisti, di complottisti, è dura da mandar giù.