Groupama Assicurazioni, presentata IV edizione dell'Osservatorio: il 59% degli italiani considera l'assicurazione sanitaria fondamentale

Il 42% degli italiani teme peggioramenti senza cure, spingendo il 59% a considerare l'assicurazione sanitaria fondamentale; il 64% punta su dieta sana e il 63% su esercizio fisico

Il concetto di “Mens sana in corpore sano” di Giovenale è attuale per gli italiani, con il 48% che considera la salute un equilibrio tra corpo e mente. Più della metà della popolazione (52%) è soddisfatta del proprio stato di salute fisico e psicologico, con un'attenzione significativa alla prevenzione: il 66% effettua regolarmente analisi del sangue/urine, il 47% segue percorsi di screening e il 44% pratica attività fisica.

Nonostante ciò, solo il 16% degli intervistati vede il medico di base come unico riferimento per la salute. Il 36% lo considera centrale ma non esclusivo, e l'88% ha consultato specialisti come fisioterapisti (34%), nutrizionisti (27%) e psicologi (21%). Gli italiani mostrano fiducia nel sistema sanitario, ma percepiscono la necessità di servizi aggiuntivi come accesso digitale alle prestazioni (60%), migliori servizi scolastici (38%) e la figura di uno “psicologo di base” (35%). Questi dati emergono dalla IV edizione dell’Osservatorio “Change Lab, Italia 2030” di Groupama Assicurazioni e BVA Doxa, che analizza i trend che cambieranno le abitudini di vita entro il 2030 e le principali paure legate alla salute.

Guardando al futuro, il 42% degli italiani teme il peggioramento delle proprie condizioni fisiche senza poter accedere alle cure necessarie, influenzando il 59% a considerare o sottoscrivere un’assicurazione sanitaria. L'indagine di Groupama Assicurazioni e BVA Doxa evidenzia come il concetto di salute si sia evoluto verso un equilibrio tra mente e corpo. Oltre alla forma fisica, il benessere psicologico è ora fondamentale, portando alla valorizzazione di professionisti come nutrizionisti, osteopati e psicoterapeuti. Pierre Cordier, Amministratore Delegato di Groupama Assicurazioni, sottolinea l'importanza di intercettare i nuovi bisogni delle persone e offrire soluzioni personalizzate. L'indagine mostra una crescente consapevolezza dell'importanza della prevenzione, con un focus su alimentazione corretta, esercizio fisico, analisi di routine e screening. Inoltre, nove intervistati su dieci ricorrono allo psicologo per migliorare l'equilibrio psicofisico. Michela Vuga, giornalista esperta in salute, osserva come gli italiani vedano nella digitalizzazione e nella tecnologia strumenti per migliorare la salute, immaginando nuove figure professionali capaci di tradurre questi progressi in benefici concreti.

L'Osservatorio Groupama-Doxa dipinge un'Italia divisa sulla percezione dell'assistenza sanitaria. Attualmente, il 59% degli italiani la considera mediamente adeguata, ma solo il 22% prevede miglioramenti futuri, mentre il 65% teme un peggioramento. Inoltre, il 54% crede che la salute generale peggiorerà nei prossimi 10 anni, sia fisicamente che psicologicamente. Solo il 41% ritiene che il medico di base sarà ancora il principale riferimento. Nel prossimo decennio, il 60% degli italiani vede come necessità un maggiore accesso alle prestazioni sanitarie digitali e immediate, il 38% richiede migliori servizi di assistenza scolastica e il 35% desidera la figura di uno “psicologo di base”. Oggi, più di 9 italiani su 10 vanno o andrebbero dallo psicologo per migliorare l'equilibrio psicofisico (51%) o per analizzare eventuali motivi di malessere (43%), con solo il 13% che non ne riconosce l'utilità. L'aspetto economico è cruciale per il benessere mentale: il 56% afferma che entrate economiche più alte garantirebbero maggiore serenità, mentre il 35% considera utile un “bonus” per prestazioni specifiche come nutrizionisti, esperti di mindfulness, personal trainer e life coach. Infine, il 23% aspira a un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

Gli italiani prevedono che, nel prossimo decennio, figure professionali come psicologi (48%), nutrizionisti (19%) e fisioterapisti/osteopati (17%) diventeranno sempre più importanti, superando i medici di famiglia come principali punti di riferimento per la salute. Immaginano inoltre un futuro in cui nuove professioni sanitarie saranno integrate in un “gioco di squadra”. Tra le professioni del futuro, i più rilevanti saranno il tele-chirurgo (41%), capace di operare a distanza con tecnologie avanzate, e il personal wellness trainer (34%), che offrirà programmi di allenamento e coaching alimentare personalizzati. Lo stratega del lifestyle (29%) completerà il podio, interpretando i dati medici raccolti dai dispositivi indossabili per creare routine su misura. Altre figure emergenti includono l'esperto di bioprinting (21%), il terapista VR (17%) e l'esperto di deep learning (17%), che svilupperà algoritmi medici etici ed efficaci.

Gli italiani dimostrano di essere consapevoli dell'importanza della prevenzione per la salute: il 64% ritiene che una dieta sana ed equilibrata sia efficace per mantenere la salute, e il 63% considera l'attività fisica regolare essenziale. Tuttavia, ci sono molte preoccupazioni: il 42% teme il peggioramento delle proprie condizioni fisiche senza poter accedere alle cure necessarie, il 40% teme di non riuscire a prenotare visite/esami in tempi adeguati e il 35% teme di non poter sostenere le spese sanitarie. Questi timori spingono molti a considerare l'assicurazione sanitaria importante: il 28% degli italiani ha già una polizza e il 31% intende sottoscriverne una a breve. Quasi 6 italiani su 10 (59%) considerano fondamentale avere un’assicurazione sanitaria, al punto che il 44% rinuncerebbe a cene fuori e il 27% alle vacanze per averne una. Le principali motivazioni per scegliere un’assicurazione includono la sicurezza di essere protetti da qualsiasi problema di salute (52%), condizioni di pagamento agevolate (37%) e la possibilità di personalizzare la polizza (30%). Le barriere per chi non ha una polizza sono i costi elevati (52%), altre spese prioritarie (32%) e la complessità dei termini (18%). Per scegliere la polizza giusta, il 50% si affida al consiglio di un consulente assicurativo, il 35% cerca informazioni online e il 22% si affida al passaparola.