Dopo le ammissioni sui vaccini, si accelera la strategia del "curare i sani": è quanto accaduto col Covid, coi tragici risultati che sappiamo
Il vaccino Covid non è più attraente e la sua pericolosità non è più smentibile. Così i colossi farmaceutici si concentrano su nuovi prodotti, sempre seguendo la strada tracciata: allarmismo, ricatto e avvelenamento dei sani. Scienza o genocidio programmato?
In Rai hanno scoperto l’amianto. I suoi giornalisti si ammalano o muoiono ed è colpa dell’amianto, del tetto in amianto di trenta o quaranta anni fa. Non dei vaccini recenti, dell’amianto. Cosa che, fosse vera, dovrebbe far divampare un incendio di inchieste, polemiche, indignazioni sindacali, invece niente. Dopo le tragiche ammissioni di Astrazeneca riguardo i suoi vaccini micidiali, è tutta una corsa a escogitare cause più o meno improbabili per disinnescare la portata delle rivelazioni, delle ammissioni: l’amianto, le tinture degli abiti, un classico di una cinquantina d’anni fa, frettosolamente riesumato, gli alimenti, la genetica e gli immancabili cambiamenti climatici. Dei vaccini, ovviamente, nessuno parla anche se la scienza ne ha finalmente confermato la pericolosità e chi li produce si è indotto ad ammettere, a ritirare, a preparare strategie commerciali di conseguenza. Il balletto dei negazionismi e del girarci intorno è indecente; si continua a morire come cosa normale e si scarica la colpa sulle congiunzioni astrali. Dice l’oncologo Casadei Gardini, del San Raffaele di Milano, che risultano in esplosione i tumori al fegato, tecnicamente colangiocarcinoma, “negli ultimi anni”. Ultimi quanto? Non si sa, non si spiega, forse per non dire gli ultimi due o tre. Ma sappiamo che effettivamente anche i cancri epatici sono dati in crescita esponenziale, guarda il caso, dai tempi della vaccinazione di massa. Come tutti gli altri “turbo” cancri e le mille patologie da cardiache a neurologiche. Mentre i colossi farmaceutici si attrezzano: smaltita la colossale sbornia vaccinale, colossale quanto devastante, si creano nuovi vaccini omnibus: dall’Inghilterra il Cancer Research UK lancia, come un prodotto commerciale, come un dentifricio o una automobile green, una ricerca sulle proteine collegate a 19 tipi di cancro in cui si dice, si consiglia, alla maniera autoritaria della scienza dogmatica, di “prevenire la formazione di una neoplasia tramite farmaci da somministrare alle persone sane anche sette anni prima della diagnosi”. Non siamo scienziati ma anche a noi profani suona come una forzatura delirante e mostruosa questo concetto di curare i sani, di bombardarli di farmaci e di vaccini: qualsiasi oncologo o anche semplice medico potrà confermare che, potenzialmente, siamo tutti destinati a sviluppare qualche forma di tumore, ma riempire un organismo tuttora sano di farmaci, che non sono mai innocui, sembra la strada migliore per accelerare la malattia. Che poi è precisamente quanto successo coi vaccini.
Esistono medicinali che non scatenino conseguenze? Non esistono, ma la scienza commerciale e dogmatica trasforma un individuo sano in un ipocondriaco terrorizzato e rassegnato, gli dice continuamente che dovrà morire, come nel film con Benigni e Troisi, lo ricatta mentalmente, moralmente e anche socialmente tramite la tecnologia del controllo e i risultati sono quelli di una pandemia mal gestita, lasciata diffondere quando non diffusa artificialmente, per incoscienza, incompetenza o crimine cambia poco. I risultati sono quelli che leggo da Startmag, testata diretta da Michele Arnese: “Zantac, un farmaco per il bruciore di stomaco, è stato distribuito da varie case farmaceutiche, tra cui Boehringer Ingelheim, Sanofi, Gsk e Pfizer, ma nel 2020 è stato ritirato perché sospettato di avere effetti cancerogeni. Da allora si susseguono i procedimenti legali e mercoledì scorso Pfizer ha accettato di patteggiare più di 10.000 cause. I dettagli finanziari dell’accordo, il più grande del contenzioso, tra Pfizer e le persone che la ritengono colpevole di non aver rivelato di essere a conoscenza del rischio di cancro collegato allo Zantac, non sono stati resi immediatamente disponibili. Tuttavia, secondo le testimonianze raccolte da Bloomberg, con l’accordo la società statunitense ha acconsentito a patteggiare oltre 10.000 cause ma “non risolve completamente l’esposizione dell’azienda alle richieste di risarcimento per lo Zantac”.
Lo Zantac lo abbiamo preso tutti prima o dopo e per anni ci hanno nascosto i suoi effetti. Come per i vaccini, sui quali la stessa Pfizer, dopo Astrazeneca, comincia a cedere sulla cortina di fumo: anche per lei, effetti avversi, morti, risarcimenti. Curare i sani, come un romanzo della Maylis de Kerangal, ma la gente da tre anni si ammala improvvisamente e la faccenda ha se mai tutta l’aria dell’ammalarli, i sani: si continua a parlare di “nuove” patologie oncologiche, tumori epatici, gastrici, all’esofago, al colon retto “che si capisce con le aspirine”, da tutte le parti, come di degenerazioni strane, non previste, non identificate, attribuite a cause circolari, ci sono perché ci sono, senza spiegare come mai, per quali cause; e si continua morire in modo misterioso, inspiegabile, come il sessantatreenne di Ascoli (nelle Marche pare siano stati somministrati più vaccini tossici che altrove, ma questo ovviamente è un dettaglio irrilevante), folgorato da un infarto senza dubbio provocato dal caldo anomalo, come dicono Bonelli e Mario Tozzi anche in una tormenta di piogga gelata. O quel quindicenne di Capua che si tuffa in piscina e ci resta secco. Da stabilire se sia stato il riscaldamento globale, l’amianto della piscina o il cuore di un passero che nessuno aveva sospettato in una vita sana, normale, giovane.