"Li facevamo morire": l'intervista di Fuori dal coro all'infermiera Covid pentita va oltre l'orrore

Abbiamo subito procedure da campo di concentramento. Adesso lo ammette anche chi era indotto ad applicarle. Abbiamo patito violazioni alla libertà e alla dignità umana. E nessuno paga ancora. E tutti restano lì, a minacciare, a promettere un nuovo Olocausto.

L’intervista di Fuori dal coro all’infermiera pentita mette paura come la mette la realtà oltre ogni incubo. Pazienti comuni a migliaia ricoverati per quella che assumono come una infezione ancora normale, tutto sommato, curabile, che salutano i parenti, fiduciosi di rivederli presto e invece è la fine: rinchiusi peggiorano, bombardati di farmaci che li stroncano peggiorano ancora, internati, i sanitari che spariscono dietro le loro tute e maschere, loro cinghiati mani e piedi, il panico, quelli fuori ad aspettare notizie ma il baratro li ha già inghiottiti, “e alla fine li uccidevamo con una mistura di morfina e sonnifero”. L’infermiera, preda dei suoi rimorsi, si è tolta, non esercita più, non fa più niente; i responsabili sopra di lei continuano come sempre e occultano le prove: c’è una struttura di comunicazione che più di prima assolda il peggio del meretricio virologo, influencer, giornalistico, per abituare la gente che “gli errori possono sempre capitare”. Abbiamo sbagliato, siete morti, e allora? Allora, avere “accompagnato” migliaia di migliaia di pazienti che potevano guarire con 4 aspirine, è o non è un olocausto? Siamo o non siamo a Birkenau? Solo la parvenza democratica ci induce a rimuoverlo, ma niente esclude il ritorno. Chi è malato lo sa, gli altri si sfiancano e ridono per le strade, convinti di avere ritrovato la vita di sempre. A parte i parenti delle vittime. Perché non paga nessuno per questo? C’è anche un altro video che circola per i social, mostra alcune reazioni “improvvise” di soggetti che hanno appena assunto il vaccino: chi si accascia lentamente ha un infarto, altri sembrano sconvolti da un tornado che li investe, sbavano, tremano fino a perdere fisionomia, sbattono, crisi epilettiche, convulsioni, morti fulminanti. Non c’è ombra di dubbio, è stato il vaccino, assunto da pochi minuti. È o non è Mengele, è o non è l’orrore più grande in tempi democratici? E perché non dovrebbe pagare nessuno? Perché dobbiamo vedere ancora i responsabili che predicano, che ringhiano, quando sono del livello di Hamas e peggio, non avendo neppure la pallida attenuante di un fanatismo demente?

Uno di questi demoni in seno alla UE, lo Schwab del Global Forum, è arrivato a dire: basta parlare di scienza, si metta la camicia di forza a tutti e li si vaccini. 440 milioni di cittadini in Europa. Altri insistono coi loro tweet penosi e autolesionisti. Tutto apparentemente secondo normalità, ma una normalità devastata, perversa, una normalità da incubo. Entrare in ospedale spaventati ma fiduciosi nella scienza, nei medici, sorridenti per cercare di esorcizzare la paura, e invece era come entrare in campo di concentramento: riuscite a capire? A mettervi nei panni? No, esattamente come diceva Primo Levi, è impossibile capire per chi non ci è passato. E pare impossibile anche realizzare la nostra condizione attuale. Circondati da morti spacciate per inspiegabili, per casuali, ma il famoso autista del bus di Mestre, precipitato facendo 21 morti, è ufficialmente morto alla guida per malanno cardiaco. Aveva il cuore rotto e si sapeva, malgrado le continue distorsioni, le bugie, gli insabbiamenti, le false notizie che cercavano di escluderlo. Adesso è ufficiale. Qualcuno ne trarrà le dovute conclusioni, o la magistratura resterà vincolata alla complicità col regime teorizzata dall’ex vertice della Corte Costituzionale Sciarra, secondo la quale lockdown e altre trovate eversive andavano bene perché le faceva un governo amico, perché profumavano di scienza? Ma la scienza diceva e dice tutt’altro. Oggi il medico Vaia, promosso nuovo direttore generale alla Prevenzione presso il Ministero della Salute, ammette come niente che vaccinare specie i più giovani può provocare malanni anche mortali. Prima, da uomo di Speranza, spingeva sui vaccini e taceva sulle reazioni. Sarà anche un luogo comune, sarà qualunquismo da complottari, ma come non accorgersi che sono davvero tutta una cosca, che la politica sotto Mattarella finge una commissione d’inchiesta al solo scopo di assolversi meglio e in blocco? Siamo o non siamo alla banalità del male che la fa franca?

E perché, potremmo chiederci in modo maligno, da malati quali siamo, perché la chemio tocca a noi e a quei signori niente, nemmeno un fulminato o un contaminato fra tutti quegli apologeti vaccinali di potere e di sgangherata fama? Ci sono due scuole di pensiero, una dice che i lotti dei vaccini erano diversi e al potere sono andati quelli buoni, l’altra obietta, giustamente, che a quel punto tanto valeva fingere e farsi iniettare fisiologica o nemmeno quella. Resta certo che nessuno, da Mattarella in poi, si è veramente fatto iniettare i vari Pfizer e Moderna: quelli erano per noi, avendo noi avuto la colpa di non ammalarci sufficientemente a casa, sottoposti a tachipirina anziché la vitamina C e D che risolveva, e che i virologi da casino chissà perché avversavano, quindi ricoverati e sterminati. Perché poi? Dicono per sfoltire in parte la popolazione, specie i vecchi che gravano sul bilancio degli Stati, ma anche, se non principalmente, per intaccare la fertilità, per rendere sterili i maschi e disastrate le donne in età fertile. Ideato, organizzato e imposto da un pugno di cannibali miliardari, eseguito da governanti passacarte ma complici e consacrato da questo papa farabutto che mantiene Casarini e i suoi traffici indicibili. Mi spiace, ma a questo punto, dopo aver visto, dopo aver sentito le infermiere pentite, tutto ciò che puoi pensare è vero, ogni male che puoi immaginare, sulla nostra pelle, sul nostro cuore, sul nostro sangue, non basta ancora. Eravamo circondati da demoni, da mostri e ancora lo siamo: nessuno di questi accenna a cadere stroncato, come sarebbe divinamente giusto.