"Nessuna correlazione tra vaccino Covid e tumori": ecco, questo sì che è FALSO, come i "fact checker"!
Le Bimbe di Open Online negano, proprio il giorno della incriminazione di Speranza (omicidio e somministrazione di farmaci dannosi per la salute), la correlazione tra siero e malattia grave: usano un leak, una statistica. Ma omettono tonnellate di fonti, di dati, di risultanze.
Le Bimbe di Chicco devono venire ricondotte alle loro responsabilità, che sono precise. Le Bimbe di Open online se vogliono giocare a fare i giornalisti debbono stare alle regole, non praticare regole tutte loro: quelle vanno bene per il calcetto ai giardinetti con le panchine. Le Bimbe di Facebook la devono finire con la disinvoltura, convinte di una impunità che niente e nessuno, tanto meno il loro ruolo di autoimpancati gendarmi della verità, gli riconosce. Adesso smentiscono, a suon di maiuscoloni – “FALSO!”-, i "fact checker de' noantri", come chi sospetta di non venir preso sul serio, la correlazione tra vaccini anticovid e aumento esponenziale dei tumori. Lo fanno nel solito modo che si applica per i cambiamenti climatici, però applicato alla rovescia: di là si prendono aleatorie statistiche del trapassato remoto, basate su modelli matematici in partenza fallaci, e si pretende di tracciare la realtà presente e soprattutto nel remoto futuro; di qua, col vax, si piglia un leak, una statistichella, e con spericolatezza deduttiva si conclude “per chi ha fretta” che è “FALSO!” affermare ciò che, peraltro, tutto il mondo afferma o almeno sospetta in modo sempre più convinto, sempre più allarmato, sempre più confortato dai risultati della scienza: che non si può tirar dentro solo se e quando fa comodo.
Eh, no, Bimbe: così, senza margine di dubbio, di cautela, di rispetto per i malati gravi e improvvisi dopo le N-somministrazioni, non va bene; così siamo a un passo, forse meno, dal commettere reato, comunque sul filo della mala informacion. Il tutto, vedi alle volte a sospettare, il giorno stesso in cui scoppia la bomba dell’ipotesi per omicidio e somministrazione di farmaci dannosi per la salute a carico di Speranza e Magrini, l’ex capo dell’Aifa dove, a proposito delle alluvionali segnalazioni, dai vecchi alle puerpere, dicevano: “Queste le togliamo, tutti zitti, se no si uccide il vaccino”. Meglio uccidere i vaccinati?
“FALSO!”: sì, ma cosa veramente? No, non si può omettere tranquillamente i rilievi circa l’incidenza vaccino-tumore da esperti quali Malone, Dalglish, Tarro, Montagnier buonanima (“il rincoglionito”, nella lettura di qualche virologo inspiegabilmente non insignito di Nobel), degli Stramezzi, i Cosentino, i De Donno, e i tanti, sempre di più, della prima ora o semplicemente pentiti, che magari non si conoscono, ma che a un certo punto hanno smesso di spacciare vaccini come caramelle (meno di 400 sanitari vaccinati su 35mila a questo giro, qualcosa vorrà diree); non si possono ignorare così tonnellate di ricerche, di studi, di riscontri, di discussioni, di riesami che investono pressoché tutti i Paesi del mondo tranne un trittico di democrazie alternative di nome Cina, Russia e, vedi caso, Italia, dove un Presidente riesce a sabotare una commissione d’inchiesta che del resto non piace nemmeno a chi l’ha proposta, stante la complicità trasversale in una delle pagine più sciagurate del regime più sciagurato al mondo, bollato dai giornali di tutto il mondo come “l’esperimento occidentale”. Non ci si può sbarazzare semplicemente diffamando i medici di cui sopra quando riferiscono degli effetti della proteina spike (che certi propagandisti garantivano statica, e invece girava per l’organismo, demolendolo), delle manipolazioni sequenziali sul genoma, delle conseguenze sostanziali a livello DNA: questi spiegano a termini scientifici, argomentano, producono prove: o dimostri che dicono balle o taci, ma non puoi cavartela trattandoli da coglioni e mettendoci il timbrino, “FALSO!”: che, stiamo a giocare, ragazzi? Non si può far finta di niente di fronte alle ammissioni, tardive, ma angoscianti, dei produttori di vaccini, gli Pfizer, i Moderna, che adesso mettono le mani avanti, che ritoccano i loro bugiardini – e che già subito, all’inizio, si mettevano d’accordo coi singoli governi per imporre clausole di deresponsabilità, ovvero sei ricattato, obbligato a vaccinarti ma le conseguenze sono tue e solo tue. Non si può dimenticare la perplessità pelosa dello stesso Istituto Superiore di Sanità che ancora nell’imminenza del sacro vax, primavera 2021, emetteva un documento (chi scrive fu il primo e quasi l’unico a commentarlo) in cui si dava conto della totale impossibilità a stabilire effetti avversi che comunque erano attesi quasi come inevitabili. Non è lecito infilare le testoline sotto la sabbia davanti all’imbarazzo proprio dell’Aifa, come, più avanti, dell’Ema europea che non ci prova nemmeno più a negare che una correlazione, e forte, e marcata correlazione, ci sia (né, allo stesso modo, che il vaccino schermasse, immunizzasse, fosse l’unico rimedio alla morte, da cui la sua imposizione coattiva, i ricatti, le sanzioni, la perdita del lavoro per chi non si piegava: tutta roba antidemocratica sulla quale adesso i tribunali stanno cominciando a reagire, sanzionando gli abusi: meglio tardi che mai, anche se per qualcuno è troppo tardi).
Tutto per cosa? Le Bimbe di Chicco-Open-Facebook non si nascondono: il loro “articolo”, scolpiscono in epigrafe, “contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione sui social…”. Allora fanno i giornalisti o i revisori di un social? Per chi lavorano? Per due padroni, come Arlecchino? Dove sta qui l’indipendenza? Che ci sia un accordo professionale è palese, ma ammettere un concerto d’interessi non significa risolverlo. Tanto più che se qualcuno ti ingaggia, lo fa perché si aspetta determinati servizi. E qui i servizi non lasciano margine di dubbio: veicolare certe informazioni, nel contempo negandone o omettendone altre. Già la cosa non funziona: si complica vieppiù considerando che il social in questione, messo alle strette, ha ammesso a suo tempo di avere pesantemente distorto la comunicazione sanitaria in tema di Covid e di vaccini, operando in combutta con le agenzie sanitarie, le istituzioni e perfino le agenzie di sicurezza americane: lo ha riconosciuto il suo inventore, l’ineffabile Zuckerberg. Roba da galera immediata, ma tutto il mondo è paese: il signor Meta finanzia possentemente i Dem americani oggi al potere.
Allora? Chi la stabilisce la verità? Da quale pulpito? Su quale base? Le regole non sono queste e questo, semplicemente, non è giornalismo. Questa è roba che dovrebbe smuovere, per lo meno in via cautelare, conoscitiva, l’Ordine, la Magistratura e le associazioni dei cittadini e dei malati. Per quanto mi riguarda, appena la mia condizione di malato oncologico me lo permetterà (e ho spiegato più volte perché sono certo che il mio linfoma sia stato provocato dalle due dosi), procederò ad una denuncia-querela contro le Bimbe di Open: alle quali esternare i sensi del mio disprezzo non mi basta, così come non mi basta augurare loro di trovarsi nella mia precisa condizione. Se poi altri volessero aggiungersi, sono i benvenuti: non risolveremo niente, ma, hai visto mai, magari si finisce per scoprire qualche altarino. E per capire chi davvero spaccia il “FALSO!”, magari fingendo di combatterlo.