Giuseppe Barbaro (cardiologo): "Miocarditi e pericarditi da vaccino Covid già accertate da EMA nel settembre 2022, incremento tumori dopo terza dose. Medicina scienza empirica" - ESCLUSIVA
Giuseppe Barbaro, Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia di un ospedale di Roma, per Il Giornale d'Italia: "Miocarditi e pericarditi condizioni ben definibili sul piano clinico e strumentale. Nei casi di morte improvvisa, al fine di eliminare ogni ragionevole dubbio riguardante la correlazione con il vaccino Covid, sarebbe necessaria la ricerca della proteina spike"
Il dott. Giuseppe Barbaro è dirigente medico ospedaliero specialista in medicina interna e in cardiologia. È il Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia presso un importante ospedale di Roma. Il dottore è stato intervistato da Il Giornale d'Italia in merito all'argomento miocarditi e pericarditi da vaccino Covid, tornano di recente in auge.
Diversi giornali come discutono dell’insorgere di miocarditi e pericarditi da vaccino Covid, sottovalutando il problema. Il cardiologo Bronzetti addirittura spiega che “è quasi impossibile dimostrare una relazione causa-effetto tra il vaccino e gli eventi successivi” e bolla come “colpa dei no-vax” l’aumento di tumori. Proprio poche settimane fa Ema e Big Pharma però ammettevano la presenza di questi eventi avversi. Qual è il suo pensiero?
La prevalenza delle miocarditi è aumentata da 3 a 5 volte nei soggetti sotto i 40 anni dopo la vaccinazione di massa negli ultimi due anni. Del resto l’EMA, già nel documento di settembre 2022, aveva identificato la miocardite e la pericardite come rischio definito. Entrambe le condizioni sono ben definibili sul piano clinico e strumentale (non esistono false pericarditi). Questo ha portato alla revisione della scheda tecnica del farmaco dove si riporta che la miocardite può avere anche esito fatale. La revisione era necessaria sulla base dei crescenti dati clinici e di letteratura che documentano un incremento significativo (peraltro sottostimato in farmacovigilanza passiva) delle miocarditi e delle pericarditi in una fascia di età dove la mortalità reale da infezione SARS-COV-2 è inferiore all’1%.
Le miocarditi sono condizioni acute che impongono una riserva di prognosi per almeno 48- 72 ore in ambiente protetto (UTIC) e possono dare esiti a distanza anche fatali (persistenza di cicatrice fibrotica non ischemica elettricamente instabile responsabile di aritmie ventricolari maligne). E’ davvero allarmante il fatto che non si ponga in discussione il rapporto rischio/beneficio nella fascia di età inferiore ai 40 anni e come il rischio di morte venga sottostimato (anche nel tempo) in relazione ad un benefico di una potenziale protezione da malattia grave (non da infezione e contagio) indotta da un virus che, in quell’età, è responsabile di una mortalità inferiore all’1%.
Nei casi di morte improvvisa, al fine di eliminare ogni ragionevole dubbio riguardante la correlazione con il vaccino Covid, sarebbe necessaria, a livello autoptico, la ricerca della proteina spike (ben identificabile, così come l’mRNA, con esame immunoistochimico e distinguibile dalla spike delle variante naturale), insieme con la ricerca di virus cardiotropi riattivati come EBV e CMV (nel contesto della VAIDS valutabile con il pannello MIT), la ricerca di una trombofilia genetica (nei casi di trombosi dei piccoli vasi subepicardici responsabile di infarto miocardico acuto) e di anticorpi anti-afa e beta-recettori (responsabili di morte improvvisa su base autoimmune nel contesto della neuropatia delle piccole fibre nervose che colpisce circa il 40% dei soggetti vaccinati).
La riduzione funzionale del sistema immunitario, ben dimostrabile con il pannello MIT, specialmente dopo la terza dose, la riattivazione di virus endogeni e la soppressione di geni protettivi, può giustificare l’incremento dei tumori che spesso hanno una rapida progressione (turbo cancer). Questa è la realtà clinica e scientifica. Altre affermazioni non meritano commenti perché sono pura espressione di propaganda ideologica che è l’antitesi della medicina intesa come scienza empirica.
Chi è Giuseppe Barbaro, medico responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia
Il Dott. Giuseppe Barbaro è specialista in Medicina Interna e in Cardiologia. È specializzato nello studio delle complicanze cardiovascolari associate a malattie virali (es. HIV) ed alle complicanze della terapia antiretrovirale (HAART). Inoltre, è specializzato nella valutazione di marker di adiposità viscerale cardiaca, mediante la determinazione ecocardiografica dello spessore del tessuto adiposo epicardico nei soggetti con lipodistrofia da farmaci antiretrovirali e in quelli affetti da obesità e sindrome metabolica. È autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche e di quattro libri sulle complicanze cardiovascolari della malattia da HIV.
L'intervista è stata rilasciata a titolo personale.
Di Ivan Vito