Vaccino Covid, CMSi: "Indagine nazionale sugli under 50 su disturbi cardiaci come miocarditi e pericarditi"
L’obiettivo è quello di capire il reale effetto dei vaccini sui giovani. Il gruppo di lavoro di Alberto Donzelli chiede verità sulle troppe miocarditi e pericarditi riscontrate nei giovani
La Commissione medico scientifica indipendente chiede al governo che venga fatta chiarezza sul vaccino Covid e sui problemi cardiaci annessi che può provocare. La richiesta viene fatta dopo molteplici studi sull'incidenza di miocarditi e pericarditi nei giovani. L'organo del quale è coordinatore il prof. Alberto Donzelli, spiega che sarebbe utile iniziare con delle analisi su un migliaio di pazienti under 50 in un paio di regioni, peraltro a costi contenuti.
Vaccino Covid, CMSi: "Miocarditi e pericarditi post-siero, governo indaghi su under 50"
Una mossa necessaria per far luce sulle tante, troppe, reazioni avverse al cuore riscontrato dopo l'inoculo del vaccino Covid. Si fa riferimento ad uno studio svolto in Thailandia dove su 301 studenti sani tra i 13 e i 18 anni che avevano ricevuto la seconda dose Pfizer, il 29% ha riscontrato effetti cardiovascolari: si parte dalla semplice tachicardia alla miopericardite.
Un'altra ricerca condotta in Svizzera, rivela che su 777 sanitari dell’ospedale di Basilea, al 70% donne con terza dose di Moderna, l’incidenza di miocarditi subcliniche è pari al 2.8% del campione. Numeri troppo alti, riscontrati in soggetti che si erano sottoposti alle dosi che in teoria servivano per proteggersi dal virus. In questi giorni numerose sono le richieste al governo di intervenire: ad un anno dal suo insediamento, non si hanno ancora particolari notizie sullo studio degli effetti avversi.
Di recente Ema e Commissione Europea hanno ammesso come il vaccino anti-Covid possa "causare miocarditi e pericarditi". Un'ammissione che suona come sentenza. Anche da qui è partita la Commissione medico scientifica indipendente, ricostruendo il percorso e arrivano a chiedere al governo uno sforzo sugli under 50, considerati i "primi destinatari della verifica" sui rischi cardiaci delle inoculazioni a mRna.
Il gruppo del dottor Donzelli chiede al governo di adottare il protocollo thailandese
Anamnesi, osservazione dei parametri vitali, esami fisici, test della troponina, misurazione dei livelli dell’isoenzima Ck-Mb, elettrocardiogramma, ricerca di anticorpi. È il modello thailandese che il gruppo di lavoro di Alberto Donzelli chiede di adottare al governo.
I tecnici garantiscono che, "in base al tariffario del Sistema sanitario nazionale, i costi dell’intero pacchetto di esami sarebbero contenuti (circa 235 euro ciascuno, più eventuali risonanze magnetiche in casi sospetti)". Costi contenuti e affidabilità massima. "Non si tratterebbe di stanziare questa cifra per un numero enorme di cittadini", ma "che un paio di regioni effettuassero gli esami su alcune migliaia di soggetti ciascuna per disporre di numeri sufficienti per escludere o confermare i risultati degli studi di sorveglianza attiva pubblicati".