Vaccino Covid, Philip Buckhaults: "Residui del DNA nel siero si concentrano nelle ovaie, rischio tumori"
Buckhaults torna sui vaccini contaminati da DNA e svela nuove scioccanti rivelazioni
Dopo le scioccanti rivelazioni di qualche giorno fa, sul vaccino Covid a mRNA composto da DNA, Philip Buckhaults, docente universitario di Biologia molecolare, ha rilasciato un'altra intervista durante la quale conferma l'ipotesi e aggiunge che "se la modificazione del genoma sta avvenendo, è solo questione di tempo prima che uno di questi frammenti colpisca un gene soppressare del tumore e dia inizio alla cancerogenesi in una singola cellula staminale".
Vaccino Covid, Philip Buckhaults: "Residui del DNA nel siero si concentrano nelle ovaie, rischio tumori"
Rivelazioni preoccupanti del medico dopo quelle che ha rilasciato in audizione dinanzi al Senato degli Stati Uniti quando ha messo a nudo davanti a tutti che frammenti di DNA potrebbero inserirsi nel genoma di una persona diventando un "elemento permanente della cellula". I nuovi chiarimenti sul tema rafforzano l'ipotesi che un "vaccino contaminato" da DNA estraneo all'individuo cui va somministrato, e frutto di "scorciatoie" usate da Pfizer per produrre in fretta quantitativi enormi, possa avere conseguenze inimmaginabili.
Una tesi rafforzata anche dalle dichiarazioni di Harvey Risch, epidemiologo e docente alla Yale School of public Health, il quale ha notato un incremento di tumori nelle persone vaccinate. Cancro al colon in 25enni e "altri tumori a lunga latenza riscontrati nei giovanissimi", così come pure al seno. L'invito di Buckhaults è quello di fare controlli a campione sulla popolazione che ha ricevuto la puntura.
La sua indagine sulla presenza di DNA plasmidico all'interno del vaccino Covid è stata portata avanti "per sfatare la paura che l'SV 40 fosse presente nel siero. Avrebbe spaventato inutilmente le persone, spingendole a non vaccinarsi". Enormi quantità di DNA "suddiviso in frammenti da una fino a 200 basi", la base è il singolo elemento di cui è formato il DNA, e "si può ricostruire l'intera sequenza". Dopo aver accusato l'esperto di genomica Kevin McKernan di "cospirazioni" sul tema, adesso anche Buckhaults si dice d'accordo.
Buckhaults: "Rischio modificazione del genoma"
"Il rischio di modificazione del genoma non è in funzione della massa ma di quante molecole indipendenti hai. Quindi è decisamente peggio avere un sacco di questi frammenti, in termini di rischio che si verifichi una mutagenesi inserzionale", indotta dall'integrazione di sequenze virali o retrovirali in un focus genomico, all'interno di un cromosoma.
Il quantitativo concesso dalla FDA avrebbe senso coi vaccini tradizionali dove il DNA è nudo e "viene masticato prima ancora di poter entrare nelle cellule", ma non con quelli a mRNA. I test si possono fare "mesi o anni dopo la vaccinazione". C'è il rischio che "la Spike produca continuamente, il sistema immunitario accetti quelle cellule ed è questo che provoca questi attacchi di cuore".
Dal tipo di reazione immunitaria si può capire molto. "Se è contro il picco generato dall'mRNA svanirà col tempo e si spera prima che un numero critico di quelle cellule bersaglio venga ucciso dal sistema immunitario". Se invece "è contro un antigene creato dal DNA che si integra nel genoma della cellula trasfettata, durerà per tutta la vita di quella cellula e verrà trasmesso a tutta la progenie di quella cellula".
Grossi rischi anche dai piccoli frammenti di DNA che "interrompono o modificano geni", così come che questi vengano trasmessi alla generazione successiva. "Il materiale migra verso le ovaie quindi questo sarebbe un buon posto dove guardare", avverte il professore.