Vaccino Covid, il 41% di detenuti infettati nelle carceri della California ha il bivalente - lo STUDIO su Cureus
Le persone che hanno ricevuto un nuovo vaccino di richiamo hanno maggiori probabilità di contrarre il Covid rispetto alle persone che non avevano ricevuto dosi
Le persone che hanno fatto il bivalente del vaccino Covid hanno maggiori probabilità di essere infettate rispetto ai non vaccinati. A sostenerlo è uno studio su Cureus, condotto da Luke Ko, Gary Malet, Lisa L. Chang, Huu Nguyen e Robert Mayes. Uno studio condotto sulle carceri della California, 33 quelle esaminate in totale da gennaio a luglio 2023 per valutare l’efficacia delle iniezioni bivalenti, introdotte nell’autunno del 2022
Vaccino Covid, il 41% di detenuti infettati nelle carceri della California ha il bivalente
Com'è andata allora la ricerca condotta nelle carceri? Ebbene, tra 96.201 sono stati identificati 2.835 casi. Di questi poco meno della metà, 1.187 avevano ricevuto un vaccino bivalente contro 568 non vaccinati. Il resto riguardava persone che avevano ricevuto solo vaccini monovalenti o vecchi. Quel gruppo è stato escluso da ulteriori analisi.
Dei dati che riflettono bene che chi si sia inoculato il bivalente non abbia contenuto l'infezione, anzi, non ha tratto per niente giovamento della puntura finendo per infettarsi. I ricercatori hanno scoperto che mentre la popolazione di chi ha fatto il bivalente era superiore a quella dei non vaccinati – 36.609 rispetto a 20.889 – il tasso di infezione era più alto nella prima categoria rispetto alla seconda. Il tasso di infezione nel gruppo che ha ricevuto iniezioni bivalenti è stato del 3,2%, rispetto al 2,7% nei non vaccinati.
"Il gruppo vaccinato bivalente aveva un tasso di infezione leggermente ma statisticamente significativo più elevato rispetto al gruppo non vaccinato", ha scritto il dottor Robert Mayes del California Correctional Healthcare Services insieme agli altri autori. Stratificando per età, i ricercatori hanno scoperto che il divario era maggiore nei detenuti anziani.
Vaccinati col bivalente più a rischio delle altre categorie
Tra i detenuti di almeno 65 anni, il tasso di infezione è stato del 6,4% tra i vaccinati e del 4,5% tra coloro che non avevano ricevuto l'iniezione. Tra i detenuti di almeno 50 anni, i tassi erano rispettivamente del 4% e del 3%. Il primo dato non era statisticamente significativo per i ricercatori.
"Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le ragioni alla base di questi risultati e per considerare altri fattori, come le condizioni di salute di base. Questo studio sottolinea l'importanza di sviluppare vaccini che colpiscano le infezioni residue di COVID-19, soprattutto per quanto riguarda le varianti di COVID-19 in evoluzione".