Vaccino Covid, "l'Aifa modificava le tabelle di segnalazione e classificava non gravi anche gli effetti avversi gravi"
Originariamente, prima di essere modificato, il modulo di segnalazione degli effetti avversi da vaccino aveva delle falle e non contemplava la reazione "grave". La denuncia è arrivata da una danneggiata di Ascoltami
Grazie a Fuori dal Coro si è venuto a sapere Aifa modificava le tabelle delle segnalazioni di effetti avversi al vaccino Covid, ridimensionando il dato delle reazioni gravi. Ma come è potuto accadere. Molto semplice, all'inizio non era previsto nel modulo di segnalazione a cura del cittadino danneggiato la voce “grave” per ogni reazione segnalata.
Vaccino Covid, "l'Aifa classificava non gravi anche gli effetti avversi gravi"
Lanuovabq ha riportato in proposito la testimonianza Barbara D’Ambrosio, una delle danneggiate da vaccino fondatrici del Comitato Ascoltami che nei giorni scorsi ha raccontato a Vercelli nel corso di una presentazione di Invisibili promossa da Michelangelo Catricalà e alla presenza anche dei vertici Asl locali, di come durante la campagna vaccinale di massa fosse praticamente impossibile far sapere ad Aifa il livello di gravità dei sintomi accusati.
Originariamente, nel modulo da compilare sugli effetti avversi da vaccino, gli unici campi a disposizione da barrare alla domanda quanto grave è stata la reazione? erano: non grave, ricovero in ospedale, pericolo di vita, difetto alla nascita (per le donne gravide), e morte. Mancava dunque la voce grave, la quale avrebbe potuto inquadrare meglio la sintomatologia riscontrata e darvi un peso adeguato.
Prendiamo per esempio il caso della miocardite, che è un effetto avverso grave. Tuttavia, se non ha portato alla morte o a un ricovero o a una invalidità permanente, è stato inquadrato sotto la voce non grave. In questo modo, chi stava male dopo il vaccino, ma non era stato in pericolo di vita, ricoverato o non era morto, aveva come unica possibilità quella di barrare la casella “non grave”.
"Tantissimi danneggiati – ha fatto sapere la D’Ambrosio – hanno così barrato la voce 'non grave' più per mancanza d’alternative che per oggettività. Ma in questo modo sono stati falsati notevolmente i dati di farmacovigilanza".
Vaccino Covid, come si spiega la bassa incidenza degli effetti non gravi
Si spiega anche in questo modo la bassa incidenza degli effetti gravi nei report e il sospetto che tanti eventi avversi non gravi in realtà fossero gravi è più che concreto. Ne è convinta anche l’avvocato Laura Migliorini di Venezia, che è attiva nel difficile percorso del riconoscimento di una indennità per i danneggiati. "La segnalazione effettuata dal cittadino a differenza di quella del medico, è più difficile da compilare perché le informazioni richieste sono tali e tante che spetterebbero ai medici – ha spiegato il legale alla Bussola -. Cosicché in tanti cittadini vi hanno rinunciato".
"Premesso che l’indennizzo non è un risarcimento – che comporta invece il riconoscimento di una responsabilità di tipo civile – viene concesso solo se sussistono i tre presupposti della 210: il nesso di causa, l’ascrivibilità della patologia alle categorie previste dalla legge e la tempestività della domanda di indennizzo, che deve essere fatta entro i tre anni dalla conoscenza del nesso di causa, come ha chiarito la recente giurisprudenza: un conto, infatti, è sapere di avere la malattia, altro è conoscere la causalità che l’ha provocata". Si tratta dunque di una vera e propria Odissea.
Attualmente il legale, sta predisponendo le domande alle Asl. "È adesso che si stanno delineando i contorni di un’invalidità permanente, non poteva essere fatto prima. Ma devo denunciare l’ostruzionismo di molte Asl, che stanno mettendo i bastoni fra le ruote nella presentazione delle domande". E ancora: "L’effetto post vaccinico sta creando patologie nuove, una delle più diffuse è la neuropatia delle piccole fibre, che ha solo due centri in Italia in grado di diagnosticarla. Si tratta, dunque, di aspetti nuovi introdotti con la campagna vaccinale, quindi, bisognerà capire se la legge 210 potrà essere adatta per far fronte a questi danni. A mio avviso è una legge vecchia, che andrebbe ripensata a livello politico".