Istat, nascite, morti e migrazioni 2022: pubblicato rapporto con bilancio demografico. Record minimo natalità: -1,9% rispetto al 2021-PDF
Al 31 dicembre 2022 i residenti scendono a 58.850.717: l'Istat registra un calo dello -0,3% nella popolazione in Italia. Sono solo 392.598 i bambini iscritti in anagrafe e 713.999 i morti
L'Istat ha pubblicato il report sulla demografia italiana del 2022. Il saldo naturale risulta fortemente negativo e cioè ci sono molte più morti rispetto alle nascite. I flussi migratori in entrata non compensano le perdite: al 31 dicembre i residenti in Italia scendono infatti a 58.850.717 persone con un calo di circa 179mila unità rispetto all’inizio dell’anno.
Si è registrato il nuovo record minimo dei nati: solo 392.598 bambini. I morti, sono quasi il doppio: 713.499. La dinamica naturale presenta valori negativi in ogni regione, anche nella provincia autonoma di Bolzano (-314 unità), tradizionalmente caratterizzata da una natalità superiore alla media. Il tasso di crescita naturale, pari al -5,4 per mille a livello nazionale, varia dal -0,6 per mille di Bolzano al -10,2 per mille in Liguria. Nel complesso, quasi tutte le regioni conseguono nel 2022 un peggioramento del tasso di crescita naturale rispetto all’anno precedente, con le sole eccezioni del Friuli Venezia-Giulia (-7,2 per
mille contro -7,8 per mille) e della Puglia (-4,7 per mille contro -5,1 per mille).
La ripresa dei movimenti migratori internazionali è stata consistente, in parte dovuta alle ripercussioni della crisi internazionale a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina. Nel 2022 le iscrizioni anagrafiche dall’estero ammontano a 360.685 mentre si contano 131.869 cancellazioni per l’estero, cifre che determinano un saldo migratorio estero pari a +228.816 (+3,9 per mille residenti).
La dinamica positiva delle iscrizioni all'anagrafi dall’estero, già osservata nel 2021 a seguito dell’allentamento dei
vincoli agli spostamenti del periodo di pandemia, prosegue nel 2022 con un incremento del 13,3% rispetto al 2021, riportando le immigrazioni ai livelli pre-Covid (+8,4% sul 2019).
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