Medicina difensiva, 8 mln di tac e radiografie inutili: 1 su 5 non serve. Schillaci: “Bisogna razionalizzare”
Una delle principali cause dello “spreco” di esami è il timore del medico di essere poi denunciato dal paziente per negligenza o “malasanità”
Un quinto delle Tac, radiografie ed ecografie prescritte potrebbero essere evitate perché inutili.
Si tratta, in termini assoluti, di 8 milioni di accertamenti diagnostici effettuati mediante strumentazioni sanitarie a cui i pazienti si sottopongono a fronte di ricetta medica.
È uno spreco di tempo per gli assistiti, ma è soprattutto uno spreco di tempo per coloro che, invece, avrebbero bisogno di effettuare gli esami in tempi più rapidi e che sono arenati nelle lunghe liste di attesa.
E sempre in tema di sprechi, non va sottovalutato neanche l’esborso statale nel settore della sanità, a maggiore nel periodo recente post Covid.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato la necessità di una razionalizzazione della spesa pubblica, ma che non deve derivate da ulteriori tagli alla spesa. La spending review deve mirare all’eliminazione degli esami superflui.
E’ necessario "razionalizzare gli esami diagnostici in modo che chi ha urgenza abbia davvero la possibilità di accedere, mentre ci sono altri esami che possono essere differiti nel tempo o che non sono necessari”, ha detto il Ministro.
La sanità inutile: una tac su cinque potrebbe essere evitata
Nel mirino finiscono soprattutto le risonanze magnetiche. Sarebbero 700 mila quelle prescritte in eccesso, che in percentuale rappresentano il 20% del totale. C’è poi una differenza su base regionale. Se in media gli esami effettuati sono 11 ogni mille abitanti, il Veneto ne registra 15,2. Se si guardano i dati di Lazio e Toscana, il numero scende a meno di 10.
Lo stesso discorso va fatto anche per le ecografie. Anche su questo fronte sono prescritti 700 mila esami inutili, pari sempre al 20% del totale.
Accertamenti inutili, la ricerca di “Slow medicine”: una delle cause è la medicina difensiva
“Slow medicine” è una delle associazioni italiane che punta a ridurre il numero delle prescrizioni mediche di accertamenti diagnostici strumentali non necessari.
Una ricerca effettuata su un campione di 4.263 medici italiani fa emergere come tra le principali ragioni dello “spreco” di tac, radiografie ed ecografie ci sia il timore del medico di essere poi denunciato dal paziente per negligenza o “malasanità”. Si tratta dell’ormai noto fenomeno della “medicina difensiva” che comporta l’effettuazione di esami diagnostici anche laddove non necessario per avere la certezza della diagnosi.
I risultati dell’indagine, che si basa sulle risposte complete di 3.688 medici sui 4.263 ai quali è stato sottoposto il questionario, fanno emergere anche come soluzioni possibili per ridurre il numero di accertamenti inutili potrebbero essere un aumento di tempo da destinare ad ogni singolo paziente durante una visita medica e la disponibilità di materiale informativo evidence-based, da mostrare ai pazienti per avere una consapevolezza maggiore sul proprio stato di salute.