Scuola, il cellulare come la cocaina: i danni fisici e psicologici causati dalla "dipendenza" da tecnologie
L’indagine conoscitiva proposta dalla 7° Commissione Permanente, sull’impatto del digitale sugli studenti, ha delineato una serie di parametri allarmanti per le nuove generazioni
Oggigiorno l’impatto del digitale sui giovani e sugli studenti è sempre più forte, con particolare riferimento e danni ai processi cognitivi dell’apprendimento. L’uso del dispositivo cellulare viene quasi paragonati agli effetti della cocaina, quale sostanza che crea dipendenza e produce seri danni fisici all’organismo. È stata pertanto condotta un’indagine conoscitiva, proposta dalla 7° Commissione Permanente (Istruzione pubblica, beni culturali), terminata con la seduta del 9 giugno 2021, che ha portato alla delineazione di parametri allarmanti per le nuove generazioni.
Scuola, il cellulare come la cocaina
Il documento è stato approvato dalla 7° Commissione Permanente, nella seduta del 9 giugno 2021, presieduta dal Relatore Cangini. A conclusione dell’indagine conoscitiva proposta dalla Commissione, “Sull’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento" (Articolo 48, comma 6, del Regolamento).
I risultati dell’indagine mostrano i danni fisici dell’uso dello smartphone (miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscoloscheletrici, diabete) e quelli psicologici (dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità, aggressività, insonnia, insoddisfazione, diminuzione dell’empatia). “Ma a preoccupare di più è la progressiva perdita di facoltà mentali essenziali, le facoltà che per millenni hanno rappresentato quella che sommariamente chiamiamo intelligenza”. Si registra la perdita massiccia della capacità di concentrazione, di memoria, di spirito critico e capacità dialettica. Sono tutti effetti che l’uso e abuso di smartphone e videogiochi produce sui più giovani.
Niente di diverso dalla cocaina. Stesse implicazioni chimiche, neurologiche, biologiche e psicologiche. È quanto sostengono, ciascuno dal proprio punto di vista scientifico, la maggior parte di neurologi, psichiatri, psicologi e pedagogisti. “Un quadro oggettivamente allarmante, anche perché evidentemente destinato a peggiorare”.
L’impatto del digitale sugli studenti: le ricerche internazionali
I numeri impressionano, guardando agli altri Paesi. In Corea del Sud il 30% dei giovani tra i 10 e i 19 anni è classificato come “troppo dipendente” dal proprio telefonino: vengono disintossicati in 16 centri nati apposta per curare le patologie da web. In Cina i giovani “malati” di tecnologia sono 24 milioni. Analoga situazione in Giappone, dove per i casi più estremi è stato coniato un nome, “hikikomori”, che significa “stare in disparte”. Insomma, tutte le ricerche internazionali giungono alla medesima conclusione: il cervello agisce come un muscolo e se non viene allenato, per conseguenza si atrofizza. Così come la scrittura su tastiera elettronica invece della scrittura a mano, che non sollecita il cervello e la sua attività.
Per quest’insieme di ragioni, non è esagerato dire che il digitale sta decerebrando le nuove generazioni, fenomeno destinato a connotare la classe dirigente di domani. "Mai prima d’ora una rivoluzione tecnologica, quella digitale, aveva scatenato cambiamenti così profondi, su una scala così ampia e in così poco tempo". Lo smartphone, ormai, non è più uno strumento, ma una vera parte del corpo, soprattutto nei più giovani. Un’appendice da cui, oltre ad un’infinita gamma di funzioni, dipendono anche la loro autostima e la loro identità. Motivo per il quale risulta così difficile staccarli. Usarlo incessantemente è dunque per loro naturale, ma allo stesso tempo li proietta in un processo di snaturalizzazione e disumanizzazione totale.
Dal ciclo delle audizioni svolte e dalle documentazioni acquisite, non sono emerse evidenze scientifiche sull’efficacia del digitale applicato all’insegnamento. Anzi, tutte le ricerche scientifiche internazionali dimostrano che quanto più la scuola e lo studio si digitalizzano, più calano sia le competenze degli studenti sia i loro redditi futuri.
Si avverte dunque il dovere di segnalare il problema, sollecitando Parlamento e Governo ad individuare i possibili correttivi, trovando possibili modi per governare e regolamentare il mondo virtuale nel quale i giovani sono inghiottiti.
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