Covid, fondazione GIMBE insiste su obbligo mascherine in ospedali e RSA. E poi: “Sanatoria no vax amnistia antiscientifica”
Abolizione dell’obbligo di mascherine negli ospedali e nelle RSA. Le preoccupazioni del presidente della fondazione, Nino Cartabellotta
Nuove proposte di misure sulla gestione della pandemia da Covid-19. La fondazione GIMBE (associazione Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze) commenta a favore del mantenimento delle mascherine in ospedali e strutture RSA. All’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di oggi, lunedì 31 ottobre 2022, la discussione di alcune misure sulla gestione della pandemia.
Covid-19: la fondazione GIMBE a favore di mascherine in ospedali e RSA
Nino Cartabellotta, presidente dell’associazione GIMBE, dichiara che, con l’evoluzione delle varianti e della protezione conferita dai cicli vaccinali, è chiaro che la malattia covid-19 oggi non è più quella del 2020-2021, ma che non bisogna abbassare la guardia. Per questo motivo, negli ambienti più vulnerabili e ad alto rischio di contagio, è necessario il mantenimento dei dispositivi di protezione individuale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) invitano pertanto tutti i Paesi ad essere preparati per l’arrivo della nuova variante Cerberus.
Nuove misure in arrivo sulla gestione della pandemia
“L’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie è fondamentale sia per proteggere professionisti e operatori sanitari, evitando di decimare ulteriormente il personale con assenze per malattia, sia soprattutto per tutelare la salute dei pazienti, in particolare quelli anziani e fragili”.
L’idea di abolire l’obbligo nazionale, per poi reintrodurlo a livello regionale o delle singole strutture, potrebbe disorientare i cittadini e creare tensioni con il personale sanitario. “L’obbligo delle mascherine in ospedale e nelle RSA dovrebbe essere reso permanente, indipendentemente dalla pandemia in corso, al fine di proteggere al meglio le persone più vulnerabili da infezioni respiratorie di qualsiasi natura”, sottolinea Cartabellotta.
Dal 1 novembre, lo stop all'obbligo vaccinale per il personale sanitario ed il reintegro de personale sanitari no-vax sono stati sospesi sino a nuove direttive. Il potenziale impatto in termini di sanità pubblica sarebbe modesto.