Obbligo vaccinale veterinari riconfermato, FNOVI revoca la delibera dell'ordine di Udine che lo aveva annullato

La battaglia in atto all'interno dell'ordine dei medici veterinari è ancora in corso: la delibera che annullava l'obbligo per gli iscritti dell'ordine di Udine è stata revocata dall'Ordine nazionale. Ma sussistono perplessità e malumori

L'ordine nazionale dei medici veterinari, ha emanato una delibera che annulla il provvedimento emanato a livello locale dall'ordine della provincia di Udine a firma del presidente Alberto Bernava e che revocava l'obbligo vaccinale per i veterinari iscritti, sulla base della recente giurisprudenza. Ad annullare quel gesto di libertà ed autonomia è stato il Presidente dell'Ordine nazionale FNOVI, Gaetano Penocchio. È così intervenuto l'Ordine nazionale per ripristinare quanto era stato stabilito in precedenza: i veterinari? Dovranno vaccinarsi esattamente come tutti i sanitari.

Obbligo vaccinale: il caso di Udine

Il presidente dell'Ordine dei medici Veterinari della provincia di UdineAlberto Bernava, ha tenuto a precisare che, dal momento che l'obbligo sussiste per i sanitari che sono impiegati nel lavoro in strutture in cui si presta assistenza sanitaria "alle persone" e non agli animali, sulla base della recente giurisprudenza in cui "si evidenziano incertezze dubbi tali da ostacolare un'uniforme attività ordinistica cerca l'individuazione di modalità di corretta applicazione della normativa citata, come da ripetute istanze al legislatore

 e al Ministero della salute da parte della federazione delle professioni sanitarie", viene immediatamente revocato il provvedimento dell'ex decreto legislativo 44/2021 convertitore nella legge 76/2021 e successivo modificazioni, nonché "la sospensione di ulteriore attività di accertamento, sino all'emanazione dei chiarimenti sollecitati al legislatore e al Ministero della salute".

Obbligo vaccinale: la revoca FNOVI

Il presidente dell'ordine nazioanle Fnovi Gaetano Penocchio, ha inteso revocare la delibera dell'ordine provinciale attraverso "una formale richiesta di revoca immediata della delibera del Consiglio Direttivo" che aveva a sua volt

a "revocato i provvedimenti di sospensione adottati nei confronti degli iscritti inadempienti dell’obbligo vaccinale" disciplinato dall’art. 4 del decreto-legge 1° aprile 2021 relativamente all'obbligo vaccinale anche per i medici veterinari, pubblicando sul sito le seguenti motivazioni:

"Sono di questi giorni due ordinanze con le quali il Consiglio di Stato ribadisce ancora una volta l’obbligo vaccinale per i medici veterinari ed il correlato obbligo degli Ordini di effettuare tutti i conseguenziali adempimenti, la nota afferma che la delibera è illegittima, non è rispettosa delle previsioni di legge vigenti e non è coerente con le linee di indirizzo fornite da FNOVI. Le ragioni esposte per supportare l’intento espresso sono assolutamente prive di fondamento, afferiscono a questioni ancora in attesa di definizione e, in maniera impropria e strumentale, imputano alla contraddittorietà fisiologica tra alcuni pronunciamenti giudiziari registratisi sul territorio nazionale il persistere di incertezza e dubbi idonei a compromettere l’attività ordinistica di verifica dell’obbligo vaccinale da parte degli iscritti agli Albi professionali".

Tuttavia Il Giornale d'Italia sta sondando le perplessità e i malesseri che soggiacciono nel corpus dei medici veterinari, molti dei quali sono stati sospesi. Singolare il caso di un iscritto all'ordine di Udine che ha dichiarato: "Dovrebbe essere garantita la libertà di scelta, io dopo la dose ho avuto una frequenza di 130 e non sono il solo".