Obbligo vaccinale, Locatelli ammette: "Pagina chiusa". Anche lui riconsidera la strategia attuata

Dalle parole del presidente del Consiglio Superiore della sanità Franco Locatelli sembrerebbe incrinarsi la strategia riguardo la campagna vaccinale

Sembrerebbe scricchiolare la strategia riguarda la campagna vaccinale finora attuata. A darne prova con le parole è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità che allontana l'ipotesi di un nuovo obbligo vaccinale dichiarando che "quella ormai è una pagina chiusa dal 15 di giugno. Sono al contrario molto fermo sul personale sanitario, che invece deve rispettare l’obbligo“.

Locatelli: "No a obbligo vaccinale. Solo per personale sanitario"

"Ci sono ormai in fase di valutazione avanzata i vaccini bivalenti, che coprono sia la variante originale sia le varianti BA – ha aggiunto Locatelli -. A partire da settembre-ottobre ci sarà una nuova campagna vaccinale, ma personalmente la riserverei a chi rischia di contrarre la malattia in forma grave. L’importante è mettere in protezione i soggetti maggiormente a rischio di malattia grave. La quarta dose potrebbe essere destinata alle persone con più di 60 anni, forse anche dai 50 in su".

Vaccino per le donne in gravidanza? “È appena stato pubblicato un lavoro che dimostra che i figli di madri vaccinate sono più protetti rispetto alla forma grave della malattia. Con la vaccinazione delle donne incinte si proteggono sia la madre, sia il neonato". "È di lampante evidenza che questo periodo estivo, rispetto agli scorsi, è caratterizzato da una circolazione virale elevata. Va detto in modo molto chiaro: c’è una sottostima dei casi, molti fanno riferimento a tamponi effettuati a domicilio", dice.

Locatelli: "Ci stiamo avviando verso endemizzazione del virus"


In un altro intervento Franco Locatelli aveva anche fatto il punto sulle mascherine concordando con quanto "ha detto anche il ministro Roberto Speranza. Ora deve entrare in gioco la responsabilità individuale. Le mascherine vanno usate quando ci sono rischi di contagio". Sulla distinzione fra lavoratori pubblici e privati, dove quest’ultimi devono mantenere la mascherina in ufficio, l’esperto spiega: "La valutazione è stata dei colleghi del ministero alla Salute. Non vedo motivi per differenziare i comportamenti nei due ambiti. Chiaro poi che bisogna valutare il tipo di lavoro, dove viene svolto e con chi, facendo grande attenzione ai fragili".

Si sta davvero andando verso l’endemizzazione? "Ci stiamo avviando in quella direzione, lo dico da tempo. Ma stiamo attenti a non sottovalutare questa fase. Il virus può continuare a fare male", prosegue Locatelli.