Covid Italia oggi, bollettino 23 marzo 2022: 76.260 positivi e 153 morti. Tasso di positività stabile al 14,8%. Nel Lazio il picco di casi
Ieri i positivi erano 96.365, ma a fronte di un numero nettamente inferiore di tamponi effettuato. Continua la crescita della curva pandemica, mentre il tasso di positività non accenna a diminuire: oggi 14,8%
Oggi sono stati registrati in Italia 76.260 nuovi positivi e 153 morti. Il bollettino diffuso dal ministero della salute nella giornata di mercoledì 23 marzo 2022 conferma la crescita della curva pandemica. Il dato più significativo è rappresentato dal tasso di positività, il cui valore si conferma stabile al 14,8%. Ieri era al 15%. I nuovi positivi sono 20.105 in meno di ieri, ma a fronte di 513.744 tamponi effettuati fra molecolari e antigenici. Ieri erano 641.896, 128.152 in più rispetto a quelli fatti registrare oggi. Infine continuano le brutte notizie dal fronte ospedalizzazioni: oggi si registra un saldo positivo di +11 posti in terapia intensiva rispetto a ieri. Scendono di 30 posti i ricoverati negli ospedali con sintomi.
Bollettino Covid 23 marzo, Lazio la regione più colpita
Il numero maggiore di nuovi casi si trova nel Lazio, dove sono 8.340 i positivi registrati nelle ultime 24 ore. Un calo di 2.832 rispetto alla giornata di ieri, ma sempre a fronte di un numero inferiore di tamponi effettuato. Sempre nel Lazio si contano 10 morti (4 in meno di ieri). Per quanto riguarda le ospedalizzazioni sono 1.097 i ricoverati con sintomi, + 16 nelle ultime 24 ore, e 73 le terapie intensive occupate, + 1 rispetto a ieri. Infine il tasso di positività raggiunge il 15,3%, superiore alla media nazionale. 4,085 i positivi solamente a Roma, quasi la metà dei casi regionali. Un trend chiaramente in risalita quello dei contagi. Sottolineato anche dall'Oms, che nelle ultime ore, per bocca di Hans Kluge, ha bacchettato alcuni paesi occidentali per aver rimosso le restrizioni troppo presto: "Le misure per contenere il Covid sono state rimosse brutalmente", ha dichiarato. In Italia entro l'estate diremo addio al green pass, la cui rimozione è prevista per inizio maggio, e all'obbligo vaccinale. Misura, quest'ultima, che non ha sortito gli effetti sperati.