Covid, il problema del conteggio dei morti. Gismondo: "C'è un errore". Bassetti: "40% per altre cause"
Aumenta la pressione sulle indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità in merito al conteggio dei morti. Secondo Bassetti almeno il "40%" dei conteggiati in Liguria "muore per altre cause". Gismondo: "C'è un errore"
Monta la pressione di virologi e esperti sull'Istituto Superiore di Sanità che da tempo ha redatto le linee guida per il conteggio dei morti Covid. "Tampone positivo al momento della morte, un quadro clinico compatibile con i sintomi del virus (febbre, tosse, dispnea, brividi, tremore, dolori muscolari, cefalea, mal di gola, perdita acuta di olfatto o gusto)". Inoltre: "Assenza di recupero clinico tra la malattia e la morte, e assenza di una chiara causa di morte diversa dall’infezione". Ma non sono pochi i virologi che in queste ore stanno ponendo in questione i suddetti criteri. In prima linea ci sono Maria Rita Gismondo, dell'Istituto Sacco di Milano, e Matteo Bassetti, dell'Istituto San Martino di Genova. Entrambi parlano di numeri superiori a quella che è la realtà dei fatti.
Gismondi: "Errore nel numero dei morti"
"È verosimile che molti pazienti che sono morti negli ultimi due anni siano stati erroneamente attribuiti al virus", ha dichiarato Maria Rita Gismondi, ospite di Fuori dal coro su Rete 4. L'oggetto della sua critica riguarda proprio i criteri redatti dall'Istituto Superiore di Sanità: "Tale definizione dice che un qualsiasi paziente che non ha nessuna altra causa evidente (tipo un trauma), e che ha dei sintomi riconducibili al virus, anche senza aver fatto il tampone, viene considerato un paziente morto a causa del virus - conclude - Questo vuol dire ad esempio che se un paziente ha dei sintomi respiratori viene conteggiato nei dati, ma esistono anche altre polmoniti e infezioni". Il punto focale lo si può evincere confrontando i numeri dei morti di gennaio 2021, a campagna vaccinale ancora in fase embrionale, con quelli di gennaio 2022: 6000 circa morti contro i 5200 circa di un anno dopo. Da ciò si può concludere che i vaccini risultino inefficaci nel debellare il virus. Oppure, più ragionevolmente, si può capire che qualcosa non torna con il conteggio.
Bassetti: "Non mi riconosco nei numeri"
Se n'è accorto anche Matteo Bassetti, noto virologo, da tempo opinion maker in tante questioni concernenti la pandemia. "Da medico - ha dichiarato - non mi riconosco in quei numeri". Nello specifico dice: "Ho ricoverato 5 mila pazienti e nelle ultime tre settimane non ho morti Covid - conferma - Non mi rivedo nei numeri della Liguria e sono sicuro che molta meno gente oggi muore di Covid e sempre più persone muoiono positive a un tampone, ma di tutt'altro". Aggiunge: "Nei reparti Covid, a livello ospedaliero, c'è un 40% di asintomatici e oggi avremmo 250 morti Covid e non 400, in linea con il resto resto d'Europa". E ancora: "Stiamo tamponando 1 milione di persone: se uno fa un incidente stradale ed è positivo finisce nel contenitore Covid e se per caso muore, purtroppo può avvenire, entra nel bollettino". Conclude fornendo un esempio: "Ricordo un signore ricoverato per una frattura di femore e tampone positivo. Intervento rimandato, perché non c'era spazio in chirurgia. Il decesso è avvenuto in Pronto Soccorso per complicanze che con il Covid c'entravano zero, eppure è finito nel conteggio".