Covid, Rezza conferma: "Siamo in una nuova fase ma serve prudenza"

I casi scendono sotto i centomila, 433 le vittime. Brusaferro: "Decremento dei casi nella maggioranza delle Regioni, ma il virus continua a circolare nella fascia 0-19 anni"

L'ultimo bollettino Covid parla di 99.522 nuovi contagi e 433 morti nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Il giorno prima erano stati 112.691. I numeri dei positivi, dunque, tornano a scendere sotto quota 100mila dopo più di un mese in cui si erano registrati record su record. Tale "tendenza alla alla decongestione delle strutture sanitarie, anche se ancora lieve", è stata commentata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.

Covid, Rezza: "Fase nuova ma serve prudenza"

"I dati epidemiologici - inizia Rezza, facendo un bilancio sull'ultima settimana - ci mostrano una situazione che sembrerebbe disegnare una fase nuova dell'epidemia". Tuttavia, precisa, "siccome i numeri sono ancora molto elevati è bene continuare a mantenere comportamenti prudenti e completare il ciclo vaccinale con la dose di richiamo". In ogni caso, tende "ancora a scendere l'incidenza di Covid-19 nel nostro Paese e si fissa a 1362 casi per 100mila abitanti e anche l'Rt è ben al di sotto all'unità a 0,93, mentre il tasso di occupazione dei posti di area medica e intensiva è rispettivamente al 29,5% e 14,8%".

"Si rileva un'elevata circolazione del virus un po' in tutti i paesi europei", dice Silvio Brusaferro. Per fortuna, continua, "in Italia, nella maggior parte delle Regioni, c'è invece un decremento di nuovi casi". Questo malgrado "alcune regioni hanno dei valori in crescita". "In questo caso - precisa il presidente dell'Istituto superiore di sanità - ci sono stati degli aggiornamenti nel caricamento dei dati che, quindi, vanno presi con una certa cautela". "Ancora le fasce d'età più giovani, da 0 a 9 anni e da 10 a 19 anni, sono quelle caratterizzate da un livello di circolazione del virus più elevato, ma tutte le fasce d'età hanno una curva che indica una decrescita", afferma poi Brusaferro.

Per il momento, l'età media di chi contrae l'infezione è di 36 anni. Al contrario, in merito a ricoveri e decessi, l'età media è rispettivamente di 70 e 80 anni. "C'è una conferma dell'inversione di tendenza per quanto riguarda l'incidenza, che rimane comunque molto elevata caratterizzandosi ancora come una fase epidemica acuta. I segnali di inversione vengono confermati anche dall'Rt che rimane sotto soglia", dice Brusaferro. 

Infine: "Ci sono segnali positivi pure per l'occupazione dei servizi sanitari anche se la quantità di persone che richiedono assistenza è ancora molto significativa. Vanno mantenuti comportamenti prudenti e bisogna continuare nella campagna vaccinale".