Covid, Ema: "Prove insufficienti sull'utilità di un secondo booster"

L'Agenzia europea del farmaco si è espressa in merito

"Al momento ci sono prove insufficienti da parte dei trial clinici o dal mondo reale a supporto di una raccomandazione sulla popolazione generale del secondo booster al vaccino contro il Covid". Sono queste le parole del capo della strategia vaccinale dell'Ema, Marco Cavaleri, che rinnova comunque l'invito a proseguire le campagne di vaccinazione, primo booster incluso, contro il virus. 

Covid, Ema: "Prove insufficienti su utilità secondo booster"

"Abbiamo visto emergere altre sub varianti di Omicron come la cosiddetta variante BA2 che si sta diffondendo in molti Paesi. È troppo presto per dire quanto questa variante differisca da omicron in termini di trasmissibilità e in termini di evasione immunitaria" ma "resta una forma strettamente collegata a Omicron"

Per quanto riguarda il vaccino anti-Covid per i bambini under 5, l'Agenzia europea del farmaco rimane in attesa dei risultati conclusivi della sperimentazione. "Siamo in contatto con le aziende e stiamo cercando di capire quando i dati potranno esserci sottoposti. Come sappiamo, gli studi clinici sul vaccino in questa fascia età sono ancora in corso, quindi dobbiamo tenere conto di quanto i risultati finali saranno disponibili. Stiamo comunque seguendo da vicino la questione". 

Dose booster per 16-17 enni

Ema è attualmente in attesa della domanda per estendere l’uso della terza dose di richiamo del vaccino Pfizer-BioNTech (booster) agli adolescenti dai 16 ai 17 anni di età. Questo è ad oggi il primo fronte: "Ci aspettiamo anche di ricevere a breve una domanda simile per una dose di richiamo per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni e l’Ema esaminerà queste domande in modo accelerato con l’obiettivo di raggiungere un parere il prima possibile", ha concluso Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell'agenzia europea del farmaco Ema.