Pandemia, nonostante i vaccini "siamo ancora alla prima di 5 fasi"
L’obiettivo non è più l’eliminazione, ma avere un virus endemico (salvo nuove varianti). Un solo virus è stato eradicato al mondo: il vaiolo. Ecco perché
Il dottor Anthony Fauci, consulente medico del presidente Usa Biden per il Covid, ha affermato che siamo ancora nella "prima fase della pandemia" da Covid 19. Inoltre, nonostante i vaccini, difficilmente il virus sarà debellato. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera.
Pandemia, "siamo ancora alla prima di 5 fasi"
"Il mondo è ancora nella prima fase - ha detto Fauci -, con un impatto ancora molto negativo sul globo intero. Le fasi successive sono la decelerazione, il controllo, l’eliminazione e l’eradicazione. Nella fase di controllo, il virus diventerà una presenza non distruttiva e sarà considerato endemico".
Ma quali caratteristiche hanno queste 5 fasi? A rispondere, sempre al Corriere della Sera, è stato Paolo Bonanni, epidemiologo e Ordinario di Igiene all’Università di Firenze.
1. La prima fase: pandemia attiva, impatto critico. "Le pandemie nascono quando c’è un agente infettivo nuovo che compare sulla scena e acquisisce una grande capacità di trasmissione all’interno della specie umana. Tutta la popolazione è suscettibile in questa fase, perché il virus non è mai stato visto prima dal sistema immunitario. Le cinque fasi riguardano l’evoluzione di ogni pandemia; la prima è quella della pandemia attiva, con un forte impatto negativo (come quello che subiamo oggi) sulla popolazione e i sistemi sanitari".
2. La seconda fase: decelerazione. "La decelerazione è dovuta al fatto che le persone man mano si contagiano e acquisiscono un’immunità (che può essere più o meno duratura). Quando c’è stata la pandemia dell’influenza Spagnola non c’erano i vaccini, allora la decelerazione era legata all’enorme numero di contagiati. Nel caso del Covid, insieme ai guariti, ci sono anche le persone che acquisiscono immunità grazie ai vaccini"
3. La terza fase: controllo (o fase endemica). "Controllare un’infezione vuol dire ridurre la morbosità della malattia a un livello tale per cui non costituisca più un problema di sanità pubblica. L’obiettivo può oggi essere perseguito attraverso la vaccinazione di massa. La fase endemica è quella che ha, ad esempio, il virus dell’influenza stagionale: non è così vero, però, che non crei del tutto problemi di sanità pubblica, dato che ogni anno bisogna rinnovare la campagna vaccinale e ogni anno l’influenza costa tra le 8.000 e le 10.000 vite umane; diciamo che è comunque una malattia 'controllata e gestita'".
4. La quarta fase: eliminazione. "Eliminare una malattia infettiva vuol dire che quella malattia non viene più rilevata per almeno tre anni in una determinata area geografica, come avvenuto per la poliomielite nella regione OMS europea dal 2001. Il virus, nella fase dell’eliminazione, però, non è estinto: potrebbe essere presente in serbatoi ambientali (per un virus trasmesso con le feci, ad esempio, nei liquami), oppure essere portato dall’estero, o circolare in maniera asintomatica".
5. La quinta fase: eradicazione. "Quando si ottiene l’eliminazione progressiva di un determinato virus in tutto il mondo, si può arrivare all’eradicazione, che non riguarda più soltanto la malattia infettiva, ma coinvolge anche l’infezione. Quando un agente infettivo è stato eradicato, vuol dire che è stato eliminato dal globo. L’unica malattia infettiva che è stata eradicata finora è il vaiolo".
Covid, Fauci: "Sarà eliminato, ma non eradicato"
Il Covid "sarà eliminato, ma non eradicato". Lo ha affermato l'immunologo statunitense, Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e consigliere per la pandemia della Casa Bianca, intervenendo al World Economic Forum di Davos, che anche quest'anno si svolge in modalità virtuale a causa della pandemia. "Di tutte le malattie infettive che hanno colpito l'umanità, solo il vaiolo è stato eradicato. Per il Covid ci sarà una eliminazione, come è stato per la poliomielite: negli Usa non c'è più, ma altrove ancora sì".
E ancora: "Non credo che le persone andranno sempre in giro con la mascherina, perché non sarà accettato", ma "nella nuova normalità dovrà esserci la consapevolezza di quelli che possono essere gli effetti di una pandemia, dovrà esserci la capacità di rispondere a una pandemia", ha aggiunto Fauci. In futuro "servirà una risposta molto più coordinata" a livello mondiale, ha proseguito lo scienziato criticando una certa riluttanza a promuovere la vaccinazione e l'uso delle mascherine: "Se tutti fossero consapevoli dell'importanza di queste misure staremmo meglio. Non avremmo avuto tutti questi morti nel nostro Paese".