Varianti Covid, Oms: "Vaccino funziona ma bisogna essere cauti"
Kluge: "Contagi e decessi diminuiscono in Europa, ma bisogna evitare i viaggi internazionali"
I vaccini contro il Covid approvati finora funzionano contro le varianti del virus. Ad affermarlo è Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa, durante la conferenza stampa. "Tutte le varianti del virus Covid-19 emerse finora rispondono ai vaccini approvati e oggi disponibili", ha affermato Hans Kluge.
Varianti Covid, Oms: "Vaccino funziona ma bisogna essere cauti"
"La nuova variante identificata per la prima volta in India, è stata ora identificata in almeno 26 Paesi su 53 della Regione europea dell'Oms: dall'Austria alla Grecia da Israele al Kirghizistan", ha poi spiegato Kluge. "La scorsa settimana l'incidenza dei casi è rimasta elevata in otto paesi della regione, con oltre 150 nuovi casi ogni 100mia abitanti. La pandemia non è ancora finita", ha detto ancora. "In diversi paesi ci sono ancora sacche di trasmissione in crescita che potrebbero evolversi rapidamente in pericolose recrudescenze", ha avvertito Kluge. Tuttavia almeno una buona notizia c'è: "I casi Covid e i decessi stanno diminuendo. I contagi settimanali in Europa sono scesi da un plateau di 1,7 milioni, a metà aprile, a quasi 685 mila nuovi casi la scorsa settimana. Si tratta di una diminuzione del 60% in un mese".
Per Kluge, infine, "siamo ancora di fronte a una continua minaccia e a nuove incertezze, per questo dobbiamo continuare a essere cauti e ripensare o evitare i viaggi internazionali. I vaccini possono essere la luce alla fine del tunnel, ma non possiamo essere accecati da quella luce".
Variante indiana del Covid, come è arrivata veramente in Italia: altro che ristoranti e bar!
La variante indiana del Covid è arrivata in Italia dopo che una famiglia indiana di Vicenza ha partecipato a un pellegrinaggio sul Gange insieme a centinaia di migliaia di persone. Tutto per festeggiare il capodanno indiano che cade il 12 aprile. Dunque, mentre l'Italia era blindata e non si poteva andare nemmeno a visitare i parenti per Pasqua, dopo un Natale e un Capodanno passato da reclusi, con tantissime attività gravemente danneggiate, si è permesso a una famiglia indiana di andare dall'altra parte del mondo per partecipare a un evento di massa. Chi sa, a questo punto, cosa possono pensare i gestori di ristoranti e bar, piscine e palestre, cinema e teatri. Perché il Governo miope ci ha sempre detto che i veicoli su cui viaggia il Covid erano le loro attività, quando non è palesemente vero.
Variante indiana del Covid, come è arrivata veramente in Italia
Si tratta dunque di un pellegrinaggio sul Gange la causa dell’ingresso della variante indiana in Italia. Ed è stato lo stesso pellegrinaggio a provocare un'escalation di contagi nella stessa India, che conta quasi 3000 morti e 300000 contagi al giorno. La nazione, guidata da un Governo sovranista, adesso si è vista costretta a chiedere aiuto a Unione europea e Stati Uniti.
Intanto, però, la variante è arrivata in Italia. Due indiani sono risultati positivi a Villaverla (Vicenza), padre e figlia, hanno infatti partecipato al Kumbh Mela, la festa induista che ha causato in questi giorni migliaia di vittime in India. A confermarlo è Ruggero Gonzo, il sindaco della cittadina vicentina in cui risiede la famiglia.
Variante indiana del Covid, chi è la famiglia contagiata a Vicenza
L'uomo contagiato fa il meccanico e risiede in Italia da molti anni. Lui e la figlia sono rientrati dall'India il 7 aprile atterrando all'aeroporto di Bergamo e da lì hanno preso un taxi per tornare a casa. "Poi diligentemente hanno segnalato la cosa al sito dell'Usl 7, chiedendo di fare il tampone", ha raccontato al Corriere della Sera Gonzo. "Lo hanno fatto il 14 aprile: il padre e la figlia sono stati trovati positivi alla variante indiana mentre per la madre, asintomatica, si stanno ultimando gli accertamenti. Stanno tutti bene". Tutti e tre ora sono a casa in quarantena.
La direttrice dell’Istituto Zooprofilattico Antonia Ricci conferma il collegamento diretto con l'India. "Ci ha impressionato che fossero partiti per l'India con un tampone negativo", ha continuato il primo cittadino. "E siano tornati infettati dalla variante che ha contagiato mille persone in sole 24 ore". Per l’Istituto Zooprofilattico gli altri presunti casi sono ancora in fase di valutazione: "Abbiamo trovato una mutazione sicura ma le altre non sono state caratterizzate, siamo in attesa dell'esito completo. Sono casi di importazione da un Paese estero. Anche in questo caso tutte le misure di quarantena sono state prese".
Variante indiana del Covid, caratteristiche e tutti sintomi: cosa sappiano
La variante è stata scoperta per la prima volta a ottobre nel Maharashtra, stato dell'India Centro-occidentale, conosciuto per la capitale Mumbai, la variante è identificata come B.1.617. Le sue caratteristiche principali riguardano mutazioni già note (E484Q e L452R), unione che sarebbe responsabile della drammatica ondata che sta stravolgendo l’India. La mutazione identificata come L452R corrisponde a una modifica individuata anche nella variante californiana (B.1.427) che interessa la proteina spike e potrebbe aumentare la contagiosità del coronavirus.
Per il momento non si conoscono tutti i dettagli su questa nuova variante. In ogni caso, le sue caratteristiche e i sintomi per riconoscerla dovrebbero essere simili a quelli delle altre varianti. La variante scoppiata in India, dunque, si presenta molto più aggressiva rispetto al Covid come lo conosciamo, con una maggiore capacità di contagio e di impatto sul corpo umano. Non si sa ancora se i vaccini siano in grado di tenerla sotto controllo, anche se in questo senso, dalla comunità scientifica, continua a filtrare ottimismo.
In ogni caso, scendendo più in dettaglio, a livello di sintomi la variante indiana parrebbe essere più impattante sull'organismo. I sintomi però sono i soliti: tosse, raffreddore, mal di testa e mal di gola, febbre, dolori muscolari, diarrea, stanchezza e spossatezza. In pratica gli stessi segnali della presenza del coronavirus nelle persone, anche se più forti.