Covid, appello su Science per nuova inchiesta: "Prove che sia uscito da laboratorio"
In una lettera pubblicata sulla rivista Science, 18 importanti scienziati hanno chiesto una nuova inchiesta e l’apertura dei dossier cinesi ad analisi indipendenti
L'idea che il Covid-19 sia sfuggito al laboratorio di Wuhan in Cina deve essere considerata con serietà e attenzione. Questa la tesi sostenuta da 18 importanti scienziati che hanno scritto una lettera sulla rivista Science. "Dobbiamo prendere sul serio le ipotesi relative alla propagazione naturale e in laboratorio, fino a che non si disponga di dati sufficienti", hanno detto, affermando che c'è bisogno di una nuova indagine indipendente.
Covid, l'appello per una nuova inchiesta: "Prove che sia uscito da laboratorio"
Il biologo David Relman dell’università di Stanford e il virologo Jesse Bloom dell’Università di Washington non sono d'accordo con i risultati della ricerca condotta dall’Organizzazione mondiale della sanità in collaborazione con la Cina, in base alla quale un coronavirus del pipistrello avrebbe contaminato l’uomo attraverso un animale intermedio. Secondo gli autori della lettera manca ancora una spiegazione esauriente che spieghi il passaggio del virus all'uomo. "L’obiettivo di questa lettera è fornire un sostegno scientifico alle persone che hanno il potere di lanciare un’inchiesta internazionale – dice la biologia molecolare Alina Chan del Mit, coautrice dell’articolo -. Potranno evocarla per dire che scienziati di alto livello, in una serie di campi pertinenti, pensano che sia necessaria un’inchiesta rigorosa sull’ipotesi dell’incidente di laboratorio".
Nello stesso giorno dell’intervento su Science, Le Monde segnala che sono stati diffusi su Twitter tre lavori universitari condotti nel 2014, 2017 e 2019 all’Istituto di virologia di Wuhan. Questi rimetterebbero in discussione le informazioni finora rilasciate dalle autorità sulle conoscenze e gli studi del coronavirus nel laboratorio cinese. La rivelazione più importante, secondo Le Monde, riguarda lo studio del virus RaTG13 e il suo eventuale rapporto con il Covid-19.
Il RaTG13 è stato prelevato nel 2013 in una miniera abbandonata a Mojiang, nella provincia dello Yunan. Nella grotta vivevano vivevano pipistrelli che nella primavera 2012 avevano contaminato alcuni operai. Tre di loro erano morti dopo una malattia, che tra l'altro aveva sintomi simili a quella provocata dal Covid-19. I lavori universitari diffusi su Twitter da un conto anonimo sembrano suggerire che le autorità e gli scienziati cinesi abbiano studiato questi coronavirus più di quanto hanno comunicato dopo lo scoppio dell’epidemia.