Morti covid, si potevano salvare 3,4 milioni di persone: tutti gli errori dell'Oms
Uno studio pubblicato dall'autorevole rivista The Lancet smaschera le lacune ed i ritardi, fatti sin dall'inizio dall'Organizzazione della Sanità
Covid: poteva essere evitata la morte di 3,4 milioni di persone. Parole come macigni quelle messe nero su bianco dall’autorevole rivista scientifica “The Lancet”, pubblicando il rapporto dal titolo “Covid-19: Make it the Last Pandemic”. Non solo uno studio ma una vera e propria denuncia degli innumerevoli errori fatti dall’Oms nell’affrontare la pandemia sin dal suo inizio. Lo studio nasce da una richiesta, a maggio 2020 dell'Assemblea Mondiale della Sanità al direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della sanità, per l'avvio di una revisione indipendente, imparziale e completa sulla risposta sanitaria internazionale alla pandemia da Covid.
Morti covid, si potevano salvare milioni di persone: "Troppi errori e lacune da Oms"
La conclusione è da brividi, si legge, infatti, che l'epidemia globale è stata determinata "da una miriade di fallimenti, lacune e ritardi nella preparazione e nella risposta" alla crisi sanitaria.
A stendere il rapporto Ellen Johnson Sirleaf, membro del Centro presidenziale per le donne e lo sviluppo a Monrovia, in Liberia, e Helen Clark, responsabile della "Helen Clark Foundation" di Auckland, ed ex primo ministro della Nuova Zelanda. Per loro l'Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe dovuto dichiarare l'emergenza globale prima della fine di gennaio 2020 e raccomandare da subito maggiori blocchi per i viaggiatori per limitare "una rapida trasmissione della malattia". Il lavoro sarà presentato durante un panel alla 74esima Assemblea Mondiale della Sanità, che si terrà dal 24 maggio al 1° giugno 2021.
Morti covid, si potevano salvare 3,4 milioni di persone: ora l'Oms deve fare riforme coraggiose
Quello che merge dal rapporto è che, sicuramente, a febbraio 2020, del tempo è stato perso perché i governi nazionali "non sono riusciti a imporre misure più severe per arrestare la diffusione del Covid". Lo studio chiede all'Oms riforme coraggiose e alle amministrazioni di procedere con l'aggiornamento dei piani nazionali contro le pandemie, unico modo per evitare un altro disastro futuro. Inoltre, nel documento, viene sottolineato come i medici cinesi avessero segnalato casi di polmonite insolita già nel dicembre 2019 informando le autorità della questione. Il comitato di emergenza dell'Oms, secondo gli autori, "avrebbe dovuto dichiarare l'avvio dell'emergenza sanitaria internazionale nella sua prima riunione del 22 gennaio invece di aspettare fino al 30 gennaio".
Per il documento è chiaro che il sistema di allerta internazionale su casi simili non opera con sufficiente velocità di fronte a un agente patogeno respiratorio che invece si muove rapidamente. Il Regolamento Sanitario Internazionale (IHR) del 2005 è ritenuto uno strumento limitante che non facilita una risposta rapida.