Riaperture covid, Crisanti: "I numeri non giustificano le scelte del Governo"

Per il virologo troppo presto riaprire il 26 aprile: si rischiano altri morti.

Aperture affrettate che rischiano di generare nuovi decessi. E’ sostanzialmente questa l’opinione di Andrea Crisanti, virologo e direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, espresso durante la trasmissione Breakfast Club' su Radio Capital. "Quanti morti di Covid-19 siamo disposti a tollerare?" è stato il quesito posto dal virologo, sottolineando che “i numeri non giustificano la scelta del Governo”.

Nel Cts competenti in minoranza

"Vorrei capire cosa è stato calcolato e ragionato. L'Inghilterra è arrivata a queste scelte con 15 morti al giorno, 2mila casi e il 70% della popolazione vaccinata. Vorrei capire cosa è stato calcolato e ragionato" ha proseguito Crisanti, bocciando sostanzialmente le scelte messe in campo dai due esecutivi che si sono alternati durante la crisi pandemica. “Siamo governati da persone che non hanno gli strumenti conoscitivi giusti. Nel primo Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid-19 non c'erano persone competenti, nel secondo i competenti sono in minoranza".

Copiare dagli inglesi: accelerare la campagna vaccinale

I contagi sono ancora tanti, 15.000 al giorno. “Non si vaccina con alti livelli di trasmissione, è un azzardo biologico. In questo modo si dà al virus l'opportunità di mutare. Bisogna adottare il modello inglese, che ha accelerato con la campagna vaccinale quando i contatti tra i cittadini erano ridotti".

Parlando di J&J e AstraZeneca: Si basano tutti sullo stesso principio, quindi avranno gli stessi effetti collaterali. Inoltre non riescono ad essere aggiornati per proteggere dalle varianti. Se il virus non variasse andrebbero benissimo. Questi vaccini al terzo, quarto richiamo diminuiscono di efficacia”.