Covid Italia, indice Rt si abbassa dopo cinque settimane. Ma sono 4 le zone ad alto rischio

Rt nazionale allo 0,97% ma preoccupano Sicilia, Puglia, Umbria e Provincia autonoma di Bolzano.

L’indice Rt in Italia è in diminuzione dopo cinque settimane di crescita: è questa la notizia positiva che giunge dal consueto report settimanale prodotto dalla Cabina di Regia dell’Istituto di sanità del Ministero della Salute. Nel documento si legge: "Nel periodo dal 30 dicembre 2020 al 12 gennaio 2021, l'Rt medio è stato pari a 0,97, in diminuzione dopo 5 settimane di crescita".

Lievi segnali di miglioramento

"Si osserva” è scritto nella bozza “una lieve diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni (339,24 per 100mila abitanti dal 4 gennaio 2021 al 17 gennaio 2021 contro 368,75 per 100mila abitanti dal 28 dicembre 2020 al 10 gennaio 2021)".

"Sebbene questa settimana il dato di incidenza settimanale non sia pienamente confrontabile con la settimana precedente (estensione dal 15 gennaio 2021 della definizione di caso a test antigenici rapidi secondo i criteri definiti nella circolare dell'8 gennaio 2021)” nel documento si precisa “ il fatto che sia in diminuzione anche tenendo conto dei casi diagnosticati anche con test rapido antigenico è un segno di miglioramento epidemiologico".

4 Regioni ad alto rischio

Da una lettura del documento balza all’occhio come "complessivamente, sono 4 le Regioni e Province autonome con una classificazione di rischio alto (contro le 11 della settimana precedente): Sicilia, Sardegna, Umbria e Provincia autonoma di Bolzano, 11 quelle con rischio moderato (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Valle d'Aosta, Puglia e Veneto) e 6 con rischio basso (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria e Toscana)".

Le situazioni più delicate quelle di Sicilia e Puglia dove si registra “un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 1", come spiegato dal report.

"Per la Regione Umbria e per la Provincia autonoma di Bolzano, classificate a rischio alto per la terza settimana consecutiva, si prevedono specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento 'Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale'"

"Questa settimana si osserva un miglioramento del livello generale del rischio, sebbene” si ribadisce “siano ancora 9 le Regioni e Province autonome a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile o ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane".

Superata la soglia critica dei ricoveri in 12 Regioni e Province autonome

Nel documento si prosegue spiegando che" sono 12 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o in aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, invece, è sceso sotto la soglia critica (30%)".

"Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.636 (12 gennaio 2021) a 2.487 (19 gennaio 2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 23.712 (12 gennaio 2021) a 22.699 (19 gennaio 2021)" emerge dal rapporto.

Nelle prossime settimane rigore ancora necessario

La situazione permane, comunque, complicata come viene confermato nelle conclusioni del documento in questione: “Si resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali, con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'elevata incidenza, impongono comunque incisive misure restrittive".