Tutti i discorsi dei Presidenti della Repubblica di fine anno, dal primo nel 1949 al più breve (3 minuti) al più lungo (25 minuti)

Il "Messaggio di fine anno del presidente della Repubblica" è tradizione dal 1949, quando lo pronunciò per la prima volta Luigi Einaudi. Alcuni Capi di Stato tennero discorsi molto personali, altri più politici, altri si rifiutarono di farli. Alcuni furono molto brevi, altri più lunghi

Ogni anno, alle ore 20:30 del 31 dicembre, si tiene a reti unificate il consueto discorso di fine anno del Presidente della Repubblica. Questa tradizione è iniziata nel 1949 ma, nel corso degli anni, ogni capo di Stato ci ha messo il proprio tocco. Alcuni hanno reso i testi molto personali, altri hanno parlato puntualmente di quanto accaduto a livello politico nei 12 mesi precedenti, qualcuno si è rifiutato di tenerlo perché “di tradizione pur sempre si tratta e non di legge imperativa”. Ecco i vari messaggi di fine anno, dal primo all'ultimo, dal più breve al più lungo.

I discorsi dei Presidenti della Repubblica di fine anno

In Italia, il "Messaggio di fine anno del presidente della Repubblica" è tradizione dal 1949, quando lo pronunciò per la prima volta Luigi Einaudi.

Secondo uno studio contenuto nel volume ‘Messaggi dal Colle. I discorsi di fine anno dei presidenti della Repubblica’, i discorsi più ‘personali', che spesso sarebbero quelli favoriti dai cittadini, sono stati quelli di Pertini e Oscar Luigi Scalfaro.

Francesco Cossiga, nel 1991, si rifiutò di pronunciare il discorso di fine anno, perché “di tradizione pur sempre si tratta e non di legge imperativa”. “Nei tempi attuali e nel delicato momento presente, il mio messaggio – spiegò negli appena tre minuti di trasmissione – rappresentante dell'Unità Nazionale, non potrebbe e non dovrebbe giammai essere un evento soltanto formale, quasi un mero rito di circostanza”. Cossiga era infatti stato accusato di aver fatto parte dell’organizzazione clandestina ‘Gladio’, e vista la gravità delle accuse decise che era preferibile non parlare, mantenendo un ruolo super partes. In ogni caso, le insinuazioni caddero pochi mesi dopo, prima della scadenza del suo mandato.

Proprio quello di Cossiga nel 1991 fu il messaggio di fine anno (televisivo) più breve di sempre. Il più lungo invece è stato quello del successore Scalfaro nel 1997: 4.912 parole, per circa 25 minuti di trasmissione. I discorsi di fine anno di Mattarella si attestano in media sulle 2 mila parole.