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Sergio Mattarella benedice il riarmo: come conciliare questa posizione con l'articolo 11 della Costituzione italiana?

Parole che alimentano diversi dubbi e numerose criticità

21 Dicembre 2025

Sergio Mattarella benedice il riarmo: come conciliare questa posizione con l'articolo 11 della Costituzione italiana?

Fonte: La Presse

Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha recentemente benedetto il riarmo che si sta realizzando in Italia e nel resto dell'Europa, secondo il folle e manicomiale piano della signora von der Leyen, vestale dei mercati apatridi e sacerdotessa del turbocapitalismo sans frontières. Il piano, come è noto, si chiama Rearm Europe ed è stato più recentemente ribattezzato in maniera ancora più orwelliana Preserving peace. Ha dichiarato Sergio Mattarella che il riarmo è oggi più che mai necessario, nonostante sia una scelta impopolare. Con il massimo rispetto tributato alla più alta carica dello Stato Italiano, sarebbe interessante porre socraticamente al Presidente della Repubblica due domande soltanto. Anzitutto, se, come si ripete a oltranza, il riarmo serve a difendersi, da chi di grazia dobbiamo concretamente difenderci? La risposta del discorso unico politicamente corretto ovviamente indica la Russia come nemico da cui occorre difendersi strenuamente: ma la Russia non ha alcun interesse ad attaccare l'Italia e l'Europa, avendo già chiarito di essere pronta soltanto a difendersi in caso di attacco. È semmai l'Europa che sta facendo di tutto per provocare la Russia e trascinarla sciaguratamente nel conflitto. La seconda domanda che sarebbe d'uopo porre al Presidente della Repubblica così potrebbe essere cristallizzata: come conciliare la benedizione data al riarmo con l'articolo 11 della nostra Costituzione, che recita testualmente che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa degli altri popoli e come mezzo per dirimere le controversie internazionali? Il verbo "ripudiare" non lascia adito ad alcun dubbio, esprimendo una condanna che presenta forti connotazioni morali. Ma soprattutto perché l'Italia non cerca di seguire saggiamente la via della diplomazia e della promozione del dialogo e della pace, anziché armarsi fino ai denti sprecando i soldi degli italiani e alimentando scelleratamente il clima bellico?

di Diego Fusaro 

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