Firenze, salta cittadinanza onoraria per Francesca albanese dopo parole su raid contro La Stampa, sindaco Funaro attacca: “È divisiva”
A Firenze il sindaco Funaro spinge contro la cittadinanza onoraria per Albanese dopo le sue parole sul raid a La Stampa: “La relatrice manda messaggi che dividono per difendere il popolo palestinese”
La sindaca di Firenze Sara Funaro - che a 26 anni ha scelto di abbracciare l'ebraismo - ha annunciato che non ritiene più opportuno conferire la cittadinanza onoraria alla relatrice speciale ONU Francesca Albanese, decisione presa a due giorni dalla discussione in Commissione Pace. Il motivo: alcune dichiarazioni della giurista sull’assalto alla redazione de La Stampa da parte di attivisti pro-palestinesi. Una scelta che riaccende lo scontro politico, mentre da Bologna — dove il riconoscimento era già stato concesso — si apre un nuovo dibattito interno, poi però rientrato con la conferma dell’onorificenza.
Firenze, salta cittadinanza onoraria per Francesca albanese dopo parole su raid contro La Stampa, sindaco Funaro attacca: “È divisiva”
“Non è opportuno consegnarle la cittadinanza onoraria”, ha dichiarato Funaro, sostenendo che Albanese “in più occasioni ha mandato messaggi che portano a dividere più che unire nella comune causa a difesa del popolo palestinese”.
Il sindaco ha condannato l’irruzione nella sede de La Stampa, definendola un gesto “gravissimo”, e afferma di non condividere il commento della relatrice ONU, che aveva dichiarato: “Non bisogna commettere atti di violenza nei confronti di nessuno, ma al tempo stesso questo sia un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro”. Secondo il sindaco, Firenze è “città di ponti e di pace”, e per questo andrebbe premiato chi “fa sforzi per unire”.
In aggiunta, a Firenze ci sono le associazioni, i movimenti e le forze di sinistra che spingono apertamente per la cittadinanza onoraria, contrapposti alla comunità ebraica, di cui fa parte anche Funaro, che considera il riconoscimento non appropriato. Per questo, in commissione, potrebbe passare una soluzione più morbida: niente cittadinanza, ma un atto ufficiale che ribadisca il sostegno alla causa palestinese e il riconoscimento del lavoro internazionale di Albanese. “Proponiamo un riconoscimento per il suo lavoro, non per le sue opinioni”, dichiara il consigliere di Spc Dimitrij Palagi. Durissima invece Italia Viva: “La proposta è irricevibile, divisiva e totalmente fuori luogo”, affermano i consiglieri Casini e Grazzini. Immediata la replica di Avs-Ecolò: “Non accettiamo lezioni da chi ha un leader finanziato da Bin Salman, mandante dell’omicidio di Jamal Khashoggi. La nostra valutazione su Albanese come operatrice di pace e giustizia internazionale non cambia”. Italia Viva risponde a sua volta: “Avs butta la palla in tribuna. Le frasi sugli ostaggi israeliani, su Liliana Segre e sull’assalto a La Stampa sono incompatibili con l’onorificenza”.
Il sostegno delle altre città: “Non si premia la persona, ma il suo impegno per la giustizia”
La polemica non si ferma a Firenze. A Bologna — che aveva conferito la cittadinanza onoraria il 6 ottobre — la frase di Albanese ha riacceso il dibattito nella maggioranza di centrosinistra.
L’attuale sindaco Matteo Lepore, più cauto, ha rimandato la decisione al Consiglio comunale e, alla fine, il Consiglio comunale ha confermato l’onorificenza, riconoscendo il valore del lavoro della relatrice ONU.
In Italia sono nove i Comuni che hanno conferito la cittadinanza onoraria ad Albanese: Bologna, Padova, Trani, Gesualdo, Nuoro, Napoli, Bari, Fabriano, Pesaro. A Napoli, il sindaco Gaetano Manfredi invita alla prudenza ma non mette in dubbio il riconoscimento. A Bari, il sindaco Vito Leccese difende apertamente la scelta: “Il conferimento non è un premio personale, ma un atto di adesione a un ideale di giustizia e solidarietà verso il popolo palestinese, vittima di una brutale aggressione”. Tra i pro-Albanese anche il sindaco di Nuoro, Emiliano Fenu, ex deputato M5S.