Violenza sulle donne, Roccella: “Nessun legame tra educazione sessuale a scuola e calo violenze”, Nordio: “Uomo non accetta parità, è genetica”
Durante l’incontro a Roma, Roccella ha messo in discussione il ruolo dell’educazione sessuo-affettiva come strumento determinante nella prevenzione, sostenendo che non vi siano evidenze a supporto. Sul palco è intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha offerto una lettura storica e antropologica: "L'uomo non accetterà mai la parità... nel suo subconscio, nel suo codice genetico trova sempre una certa resistenza"
Durante la Conferenza internazionale di alto livello sulla violenza contro le donne a Roma, la ministra Eugenia Roccella ha affermato che “non esiste alcun legame tra educazione sessuale a scuola e calo delle violenze”. Intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha sostenuto come “l’uomo non accetterà mai la parità, il suo codice genetico fa resistenza”.
Violenza sulle donne, Roccella: “Nessun legame tra educazione sessuale a scuola e calo violenze”, Nordio: “Uomo non accetta parità, è genetica”
Durante l’incontro, Roccella ha messo in discussione il ruolo dell’educazione sessuo-affettiva come strumento determinante nella prevenzione, sostenendo che non vi siano evidenze a supporto: "Possiamo parlare di educazione sessuo-affettiva, ma lateralmente. Se vediamo i Paesi dove da molti anni è un fatto assodato, come per esempio la Svezia, notiamo che non c'è correlazione con la diminuzione di violenze. La Svezia ha più violenze. Non voglio criminalizzare la Svezia, ma non c'è una correlazione fra l'educazione sessuale nella scuola e una diminuzione delle violenze contro le donne".
La ministra ha invitato a concentrarsi su misure realmente efficaci, senza scivolare in visioni ideologiche: "Noi abbiamo bisogno di capire quali sono gli strumenti veramente efficaci se non vogliamo essere ideologici nei confronti della diminuzione della violenza contro le donne". Ha poi richiamato gli ultimi dati italiani, sottolineando un lieve miglioramento: "Fra l'altro in Italia c'è stata una piccola diminuzione. Certo, ogni donna che viene uccisa è troppo, ma bisogna anche fare l'inverso. Ogni donna che non viene uccisa è un fatto positivo. Ogni donna che riusciamo a salvare dal ciclo della violenza è fondamentale".
Secondo Roccella, questo trend confermerebbe la validità della linea governativa: "Quindi questa diminuzione indica che la strada che stiamo percorrendo e che abbiamo cominciato a percorrere fin dall'inizio è quella giusta ed è una strada condivisa".
Sul palco è intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha offerto una lettura storica e antropologica: "Io mi sono sempre chiesto, da modesto studioso anche di storia, come mai siamo arrivati a questa prevaricazione continua, ininterrotta, secolare, millenaria, dell'uomo nei confronti della donna: è una risposta se vogliamo un po' darwiniana della legge del più forte… questo unico criterio di superiorità ha diciamo fondato il cosiddetto maschilismo. Se andiamo a guardare la storia dell'umanità, vediamo che purtroppo, salvo rare eccezioni, è un continuo dominio maschile".
Una condizione, secondo Nordio, che affonda le radici in una lunga sedimentazione culturale: "Tutto questo ha comportato una sedimentazione anche nella mentalità dell'uomo, intendo proprio del maschio, che è difficile da rimuovere perché è una sedimentazione che si è formata in millenni di sopraffazione, di superiorità… nel suo subconscio, nel suo codice genetico trova sempre una certa resistenza". Per questo, il ministro ritiene imprescindibile un intervento multilivello: "Ecco perché secondo me è necessario intervenire con le leggi, con la repressione, con la prevenzione. Ma è soprattutto necessario intervenire sull'educazione… noi dobbiamo cercare di rimuovere dalla mentalità dei maschietti questa sedimentazione millenaria di superiorità che continua a tradursi in questi atti di violenza".