Campania, il voto che pesa sul futuro del Centrosinistra: Schlein punta alla leadership, Cirielli spera nel ribaltone - RETROSCENA

Le elezioni regionali in Campania di domenica 23 e lunedì 24 novembre vengono considerate, nei vertici politici nazionali, un passaggio decisivo per il futuro del Centrosinistra e in particolare per l’assetto del cosiddetto “campo largo”. La sfida tra Roberto Fico ed Edmondo Cirielli ha assunto, nelle ultime settimane, una portata che supera nettamente i confini regionali.

Secondo indiscrezioni raccolte in ambienti del Pd e del Movimento 5 Stelle — in assenza di sondaggi ufficiali, vietati per legge — Fico risulterebbe in vantaggio, seppure non in modo ampio. L’ex presidente della Camera rimane favorito soprattutto a Napoli e nell’area metropolitana, bacino elettorale determinante. Ma nel Centrodestra prevale ancora un cauto ottimismo: la coalizione spera di intercettare una parte dell’elettorato legato al governatore uscente Vincenzo De Luca, formalmente schierato con Fico ma ritenuto in larga parte indeciso.

A confermare l’importanza politica della partita campana è l’impegno diretto dei leader nazionali. Matteo Salvini ha trascorso diversi giorni a Napoli per sostenere Cirielli, mentre Forza Italia sta lavorando intensamente nei territori più sensibili al voto disgiunto. In chiusura di campagna, sarà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a recarsi in città per una serie di iniziative pubbliche, a testimonianza di quanto la maggioranza creda ancora nella possibilità di un risultato inatteso.

Sul fronte del Centrosinistra, l’attenzione è concentrata non solo sull’esito finale, ma soprattutto sulla distribuzione dei voti tra le liste. Se il Partito Democratico dovesse superare la lista del Movimento 5 Stelle e quella personale di Fico sommate, si aprirebbe un nuovo scenario politico. Fonti qualificate del Pd spiegano che, in tal caso, Elly Schlein potrebbe rivendicare con maggiore forza la leadership del campo largo e la candidatura a Palazzo Chigi in vista delle elezioni politiche del 2027.

La segretaria Dem, riferiscono ambienti parlamentari, starebbe valutando l’ipotesi di un congresso anticipato all’inizio del 2026, con primarie che consoliderebbero la sua posizione interna in vista della definizione delle liste elettorali. L’obiettivo sarebbe presentare il Pd come guida riconoscibile della coalizione, anche alla luce delle difficoltà del M5S in alcune regioni del Nord, come il Veneto.

L’esito campano, dunque, rischia di incidere in modo diretto sugli equilibri nazionali. Una vittoria di Fico consoliderebbe il progetto del campo largo; un successo di Cirielli, al contrario, metterebbe in discussione l’alleanza tra Pd e M5S e aprirebbe una nuova fase di incertezza politica. Tutto dipenderà dalle urne, in una regione che, più di altre, è diventata il barometro delle strategie future dei principali partiti italiani.