Armi all’Ucraina, Italia verso 12esimo pacchetto, Salvini frena: “Si alimenta corruzione di Kiev”, ma Crosetto insiste: “Non si giudica per due corrotti”
Tajani annuncia il 12º pacchetto di "aiuti" militari e umanitari per l’Ucraina mentre Salvini risponde: “ Si alimenta la corruzione di Kiev coi soldi dei lavoratori italiani”. Poi lo scontro con Crosetto
Il Governo italiano si prepara a varare un nuovo pacchetto di sostegno destinato all’Ucraina. A confermarlo è il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che da Roma annuncia l’imminente firma del 12º pacchetto destinato al settore energetico e militare di Kiev e agli "aiuti" umanitari. Salvini ha frenato sul tema, anche per via dello scandalo sulla corruzione che ha colpito l’Ucraina, ma Crosetto insiste: “Non si giudica Kiev per due corrotti”.
Armi all’Ucraina, Italia verso 12esimo pacchetto, Salvini frena: “Si alimenta corruzione di Kiev”, ma Crosetto insiste: “Non si giudica per due corrotti”
Secondo Tajani, “il pacchetto è pronto e sarà firmato nelle prossime ore”. Tuttavia sono già 100 milioni di euro quelli stanziati tra contributi e "crediti d’aiuto" per la ricostruzione del sistema energetico ucraino. Il ministro sottolinea anche la fornitura di generatori, tecnologie per le centrali colpite e la partecipazione alle missioni europee Euam ed Eumam.
Una posizione ufficiale che tuttavia non trova un fronte politico unanime. Da Napoli, infatti, Matteo Salvini torna a mettere in discussione l’ennesimo invio di risorse, soprattutto militari, verso Kiev. Il vicepremier parla senza giri di parole: “Non vorrei che con i soldi dei lavoratori e dei pensionati italiani si alimentasse ulteriore corruzione”, facendo riferimento agli ultimi scandali esplosi all’interno dell’amministrazione ucraina."Non mi sembra che allungare questo percorso di morte aiuti nessuno", dice inoltre Salvini spingendo, invece, per una soluzione diplomatica. Il ministro evoca il percorso indicato “dal Santo Padre” e da Donald Trump, chiedendo un negoziato diretto tra Zelensky e Putin: “Mandare altre armi non risolve il problema. È ingenuo pensare che l’Ucraina possa riconquistare i territori perduti”.
Le fratture interne alla maggioranza evidenziano come il tema degli "aiuti" a Kiev rimanga uno dei più divisivi nella politica italiana. Tuttavia, dopo lo scandalo sulla corruzione nell'apparato politico di Kiev, sono in molti a temere che l’Italia stia superando la soglia di impegno sostenibile, senza garanzie chiare sui risultati e, soprattutto, sulla gestione dei fondi.