Firmato il contratto delle Funzioni Locali: più salario, flessibilità e tutele per una PA moderna e sostenibile

L’accordo tra ARAN, CISL, UIL e CSA segna un passo avanti per 430 mila dipendenti degli enti locali: aumenti medi di 140 euro, settimana corta, smart working potenziato e nuove tutele sociali e professionali.

Una firma che modernizza la Pubblica Amministrazione locale

Dopo diciassette mesi di trattative, l’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e le sigle CISL, UIL e CSA hanno sottoscritto l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni Locali 2022-2024. L’accordo, che interessa oltre 430 mila dipendenti di regioni, province, comuni e camere di commercio, regola sia gli aspetti economici sia quelli normativi, ponendo l’accento su modernizzazione, flessibilità organizzativa e benessere del personale. La CGIL ha scelto di non firmare, contestando l’insufficienza degli aumenti rispetto all’inflazione.

Aumenti retributivi e riconoscimento del lavoro pubblico locale

Sul piano economico, il contratto introduce incrementi medi mensili lordi di 136,76 euro per tredici mensilità, pari al 5,78% del monte salari 2021. Sommando lo 0,22% aggiuntivo per il trattamento accessorio, il beneficio totale raggiunge circa 140 euro mensili, un segnale concreto di valorizzazione dopo anni di rinnovi bloccati. Parte dell’indennità di comparto confluirà nello stipendio tabellare, generando effetti positivi su tredicesima, ferie e TFR. Inoltre, sono previsti arretrati medi di circa 2.300 euro, che potranno essere corrisposti già a inizio 2026.

Lavoro flessibile e sostenibile: arriva la settimana corta

Tra le innovazioni più significative figura la settimana lavorativa di quattro giorni, sperimentale e su base volontaria. I dipendenti potranno distribuire le 36 ore settimanali in modo più efficiente, migliorando l’equilibrio tra vita privata e professionale. Per la prima volta, il contratto riconosce il buono pasto anche a chi lavora in smart working, equiparando il lavoro agile a quello in presenza. Si tratta di un passo avanti verso una Pubblica Amministrazione digitale e orientata agli obiettivi, in linea con le migliori prassi europee.

Carriere più dinamiche e valorizzazione delle competenze

Il nuovo ordinamento professionale proroga fino al 31 dicembre 2026 le progressioni tra aree, per premiare competenze ed esperienza del personale interno. Per i titolari di incarichi di Elevata Qualificazione (EQ), la retribuzione di posizione potrà raggiungere i 22.000 euro annui, contro i precedenti 18.000. Un’attenzione specifica riguarda la Polizia Locale, che potrà cumulare l’indennità di ordine pubblico con gli incentivi derivanti dalle sanzioni del Codice della Strada, riconoscendo il ruolo operativo e di sicurezza di queste figure.

Innovazione e nuove relazioni sindacali

Il contratto ridefinisce i rapporti tra amministrazioni e sindacati, imponendo che dopo la presentazione del Piano triennale dei fabbisogni di personale si svolga un incontro di approfondimento con le rappresentanze sindacali. L’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI) viene potenziato e dovrà riunirsi almeno due volte l’anno. Tra le materie di competenza figurano transizione digitale, intelligenza artificiale, stress lavoro-correlato e burn out. È una scelta che punta a rendere la contrattazione uno strumento di partecipazione attiva e non solo di difesa corporativa.

Tutela della salute e benessere del personale

Sul fronte delle tutele sociali, il nuovo CCNL introduce il patrocinio legale gratuito per i dipendenti vittime di aggressioni durante il servizio. Sono inoltre ampliate le malattie escluse dal periodo di comporto, includendo terapie salvavita, visite specialistiche, esami diagnostici e follow-up, sempre con diritto alla retribuzione piena. Le misure di welfare integrativo comprendono ora incentivi per la mobilità sostenibile e la possibilità, per chi ha esigenze familiari o sanitarie, di aumentare i giorni di lavoro agile, previo accordo decentrato.

Regole più chiare per il personale turnista

Una modifica di dettaglio ma di grande impatto riguarda i lavoratori turnisti: se in una festa infrasettimanale non è prevista prestazione, la giornata sarà comunque considerata festiva, senza debito orario. Una norma di chiarezza che riduce contenziosi e favorisce una gestione equa dei turni.

Un equilibrio tra diritti, merito e sostenibilità

Per il presidente dell’ARAN Antonio Naddeo, l’accordo “rappresenta un equilibrio tra le legittime aspettative del personale e la sostenibilità del sistema”. Il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha sottolineato che si tratta di un “riconoscimento concreto per chi garantisce ogni giorno servizi essenziali ai cittadini”, ricordando che sono già pronte le risorse per avviare la nuova tornata contrattuale 2025-2027. In un’ottica giuridica e finanziaria, questo rinnovo segna una tappa importante: rafforza la certezza del diritto nel pubblico impiego, promuove la produttività per obiettivi e consolida una cultura amministrativa fondata sul merito e sulla responsabilità.