Festival degli aquiloni, cinema sotto le stelle, mostre, teatro nei parchi e nuovi spazi condivisi: nel Municipio VII la cultura diventa collante civile e quotidiano della comunità romana.
L' Assessore Riccardo Sbordoni: “Nel Municipio VII di Roma Capitale la cultura è un diritto per tutti” Intervista esclusiva al Giornale d’Italia: memoria, comunità e nuovi spazi per la Roma che cresce.
L’assessore alla Cultura del Municipio VII di Roma racconta la visione che guida il territorio più popoloso della Capitale: dalla memoria antifascista al nuovo Polo di Arco di Travertino, dalla cultura di prossimità alla spiritualità con Sahaja Yoga
“Cultura come servizio pubblico: memoria, comunità e nuovi spazi”
Intervista al dott. Riccardo Sbordoni, Assessore alla Cultura del Municipio VII di Roma
D: Assessore Sbordoni, partiamo da un’immagine potente: il cielo del Parco degli Acquedotti pieno di aquiloni per il Festival di Weifang. Che cosa resta di quella giornata?
R: È stato un momento di straordinaria bellezza e condivisione. Il Festival Internazionale degli Aquiloni di Weifang ha unito Roma e Cina in un abbraccio fatto di colori, tradizioni, sport, arte e gastronomia. È il simbolo della nostra idea di cultura: accessibile, gratuita, inclusiva e capace di offrire uno sguardo sul mondo.
D: A proposito di comunità: ha recentemente consegnato un riconoscimento alla signora Antonietta Capezzone per i suoi 100 anni.
R:Sì, un’emozione grandissima. La signora Antonietta è memoria vivente del nostro territorio: la sua storia personale racconta un secolo di vita romana. Celebrare lei significa ricordare chi siamo, costruendo una comunità che non dimentica le proprie radici.
D: Memoria collettiva e impegno civile: il Municipio ha ricordato il rastrellamento del Quadraro e l’80º anniversario della Liberazione.
R: Abbiamo costruito un calendario ricchissimo insieme al Coordinamento Antifascista del nostro Municipio e all’ANPI. Presentazioni di libri, musica, sport, incontri nelle scuole e i cortei del 17 e del 25 aprile. Per noi la Liberazione non è una data del passato, ma un principio vivo che guida l’amministrazione: democrazia, giustizia e libertà sono ancora oggi valori da difendere e coltivare.
D: Inclusione e cultura: la mostra “Origami di Umanità” ha trasformato la Casa della Cultura di Villa Lazzaroni in un laboratorio di arte e dialogo.
R: È stato un progetto straordinario, nato nella cornice della Settimana d’Azione contro il Razzismo. Abbiamo ospitato performance teatrali, mostre, letture e dialoghi. Un grazie speciale a Obiettivo Psico Sociale ETS e ad AssemblAbili GlobAli: con loro abbiamo mostrato che la cultura è il linguaggio più potente contro l’indifferenza.
D: Parliamo del futuro: è partito il cantiere per il nuovo Polo Culturale ad Arco di Travertino. Cosa rappresenta per il Municipio?
R: È una svolta epocale. Diventerà un vero polo cultura capace di ospitare grandi eventi con tante nuove funzioni come la biblioteca più grande di Roma, sale studio, coworking, spazi espositivi, sala convegni, sala prove, ludoteca e un punto ristoro. Sarà uno spazio aperto a tutte e tutti, un luogo dove la cultura non si “consuma”, ma si vive ogni giorno.
D: L’Agenzia ACoS ha inserito il VII Municipio sul podio per qualità e quantità delle attività culturali.
R: È un riconoscimento importante che conferma la bontà del nostro metodo: pianificazione, collaborazione e co-progettazione. Non esistono risultati senza squadra. Ringrazio il nostro Ufficio Cultura, gli uffici capitolini, le associazioni, le parrocchie, le fondazioni e i tanti cittadini attivi che hanno reso possibile questa crescita.
D: Tra le molte rassegne, la Roma Cinema Arena al Parco degli Acquedotti è ormai un simbolo dell’estate romana.
R: Sì, è un appuntamento attesissimo: mille posti gratuiti, film restaurati, grandi ospiti come Virzì, Martone, Garrone e tanti altri. Un cinema popolare e di qualità nel cuore del verde archeologico: l’arte che si intreccia con la storia di Roma.
D: Anche la lirica è scesa in strada con OperaCamion a Nuova Tor Vergata.
R: Un’idea bellissima del Teatro dell’Opera: Il Barbiere di Siviglia su un camion-palcoscenico, gratuito, tra le case e le famiglie. Portare Rossini nei quartieri è un segno di democrazia culturale
D: Non solo grandi eventi: da Capodarte a Villa Fiorelli Festival, fino agli spettacoli per bambini nei parchi.
R: È la nostra forza: la cultura di prossimità. Capodarte ci ha permesso di aprire l’anno nuovo con comicità, musica, arte e storytelling. A Villa Fiorelli e nei parchi portiamo teatro, musica, danza, laboratori per famiglie. Dove si fa cultura, cresce la sicurezza e il senso di appartenenza.
D: E anche nuove discipline spirituali: il 18 novembre presenterete Sahaja Yoga al Teatro di Villa Lazzaroni.
R: Sì, una novità che ci rende particolarmente felici. Presenteremo Sahaja Yoga, la disciplina fondata da Shri Mataji Nirmala Devi, che offre a tutti la possibilità di sperimentare e imparare lo stato meditativo.
È un percorso volto a risvegliare e coltivare la propria natura spirituale, migliorando la salute psicofisica e sostenendo equilibrio, serenità e positività interiore.
Il corso, interamente gratuito, sarà aperto ai residenti del VII Municipio ma anche a chi vi lavora o desidera partecipare: quattro martedì consecutivi alla Casa della Cultura di Villa Lazzaroni, con due turni, alle 18.30 e alle 20.30.
D: Cultura contemporanea e specializzazione: danza con Corpo Mobile, modellismo, memoria antifascista. Come convivono tante anime?
R: Perché il VII è un ecosistema culturale. Diamo spazio tanto alla sperimentazione quanto alla tradizione popolare. Il modellismo racconta la memoria in scala; la danza contemporanea guarda al mondo; l’impegno antifascista tiene viva la coscienza civile. Sono tutti tasselli della stessa visione.
D: Come si riesce a sostenere economicamente una programmazione così vasta?
R: Grazie a bandi mirati – come Roma Creativa 365 – e alla collaborazione con Roma Capitale e tante realtà associative. La coprogettazione è la chiave: riduce i costi e moltiplica le opportunità.
D: Guardando avanti, qual è il prossimo passo per il Municipio VII?
R: Realizzare il Polo di Arco di Travertino e le tante altre infrastrutture culturali su cui stiamo lavorando come il nuovo Teatro di Cinecittà, il polo espositivo di Anagnina e tanto altro.
Una visione per Roma
D: Lei guida la cultura del Municipio più popoloso di Roma, quasi 350.000 abitanti. Come descriverebbe la sua visione complessiva?
R: Il VII Municipio è una città nella città: se fosse autonomo, sarebbe la settima città d’Italia. Ma è anche la spina dorsale di Roma, che resta sempre la prima, la più grande, la più popolosa e la più viva.
La nostra visione è idealmente semplice: fare della cultura la trama invisibile che tiene insieme una comunità di quasi 350.000 persone.
Cultura come servizio, come diritto, come occasione di incontro.
Roma, nei suoi Municipi, è un mosaico di storie, memorie, energie e sogni. Il VII Municipio vuole essere la città del futuro: una comunità dove la bellezza e la cultura, in tutte le loro forme, non sono un lusso, ma un bene comune quotidiano.