Meloni dà di matto a Firenze e paragona la sinistra a Hamas per mascherare il fallimento del suo Governo: Giorgia, hai rotto il ca**o!

Insulti, menzogne e isteria reazionaria: così la destra prova a soffocare il dissenso e distrarre dai disastri

Giorgia Meloni non è nuova alla demagogia becera, ma stavolta ha passato il punto di non ritorno. Durante il comizio a Firenze per chiudere la campagna delle regionali in Toscana, ha accusato la sinistra italiana di essere “più fondamentalista di Hamas”. Non è una battuta mal riuscita: è un attacco calcolato, pericoloso e profondamente indegno.

Paragonare partiti democratici a un’organizzazione armata come Hamas, è un atto di pura violenza politica. Significa alimentare l’odio, delegittimare l’opposizione e preparare il terreno alla repressione.

Meloni non cerca il confronto: cerca il nemico. E quando il nemico non c’è, lo inventa. Intanto l’Italia reale affoga: stipendi fermi, sanità pubblica smantellata, precarietà endemica, mentre il governo ingrassa le imprese, arma le frontiere e sventola il tricolore come scudo per l’avidità padronale.

Questa è la vera funzione della propaganda meloniana: coprire la miseria sociale con un teatrino reazionario. Un copione stanco, da neofascismo in giacca e tailleur, che nulla ha da offrire se non slogan vuoti e una rabbia indirizzata verso il basso.

La Premier può insultare quanto vuole: non fermerà chi lotta per un Paese più giusto. Ma ogni parola d’odio che pronuncia è un promemoria: il suo Governo teme la sinistra perché la sinistra è ancora viva.

Di Aldo Luigi Mancusi