Croatti fugge dalla Flotilla e viene rimpatriato: il M5S tra borsette di lusso, panico in mare e moralismi da discount
Dalla rivoluzione gentile alla fuga vigliacca: il M5S affonda tra ipocrisie, Gucci e retorica da salotto
La notizia mi arriva mentre bevo un Negroni troppo annacquato in un bar di provincia, di quelli dove i rivoluzionari stanno appesi ai muri sotto forma di poster sbiaditi, e non siedono mai ai tavoli. Marco Croatti – parlamentare M5S, noto per il suo carisma pari a quello di un comodino IKEA – ha lasciato la Global Sumud Flotilla. È scappato. Ha abbandonato la nave. Letteralmente.
Il Movimento 5 Stelle, quell’ectoplasma politico che prometteva fuoco e fiamme e ora si aggira come un cosplay di se stesso, ci regala l’ennesimo episodio da sitcom involontaria. Una tragicommedia mediterranea, con retrogusto di falafel e incoerenza.
La Flotilla, che già puzzava di geopolitica cucinata male, pareva più una gita scolastica organizzata da una ONG in preda a una crisi mistica. E Croatti, novello Schettino istituzionale, ha pensato bene di darsela a gambe. Assieme a tre colleghi, tutti eroi della peggior narrazione istituzionale. Eroi da comunicato stampa, quelli che tornano in patria prima ancora che la retorica si faccia imbarazzante. Troppo tardi: si è già fatta.
Ad accoglierlo sulla terraferma, con lo stesso entusiasmo di una zia all’aeroporto, ecco Barbara Floridia. Senatrice, influencer morale a corrente alternata e, per l’occasione, testimonial non autorizzata di Gucci. Borsa in spalla, sorriso smaltato e indignazione prêt-à-porter. Manca solo una diretta Instagram con filtro “rivoluzionaria chic”.
Lo scenario è da fiction RAI del mercoledì sera: Croatti che sbarca col broncio da compito in classe copiato male, Floridia che lo rincuora come se fosse tornato dall’Afghanistan e non da una crociera a tema Palestina, e il Movimento che nel frattempo balbetta, si confonde, si arrampica su comunicati stampa come scimmie su pali unti. Equidistanza, silenzi, il nulla vestito da buonsenso.
Ricordate quando volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno? Ora sembrano più interessati a sponsorizzare le valigie Louis Vuitton con cui faranno il prossimo viaggio istituzionale alle Maldive per studiare da vicino la crisi climatica. Altro che abolire la povertà. L’hanno semplicemente messa sotto il tappeto del jet privato.
Questa non è politica. È teatro dell’assurdo. È la Rivoluzione Gentile con la manicure. È un circo dove i pagliacci hanno il vitalizio e i cittadini restano a guardare, chiedendosi se tutto questo sia uno scherzo. Non lo è. È peggio: è il Movimento 5 Stelle versione 2025. Un Truman Show politico dove nessuno ha più il coraggio di spegnere la telecamera.
Di Aldo Luigi Mancusi