La cassazione dà ragione a Stefano Puzzer, leader delle battaglie contro l'infame tessera verde: sarà reinserito al lavoro

Ogni tanto una buona notizia, che commentiamo con piacere

Leggiamo sui più letti e, soprattutto, più venduti quotidiani nazionali che la Cassazione dà ragione a Stefano Puzzer, il leader dei portuali di Trieste e della loro gloriosa rivolta contro l'infame tessera verde della discriminazione, meglio nota come green pass. È stato annullato il licenziamento di Puzzer, il quale così ha dichiarato: "ora gioisco. La soddisfazione più grande è aver combattuto per difendere i miei diritti ed esserci riuscito fino in fondo". Ogni tanto una buona notizia, dunque, nel bel mezzo del deserto in cui ci troviamo. La battaglia di Stefano e dei suoi compagni Triestini fu giusta e sacrosanta: una battaglia per il lavoro e contro la lugubre discriminazione posta in essere dall'infame tessera verde della discriminazione, del controllo più politico sopra e sotto la pelle e, infine, del dispositivo ricattatorio della libertà autorizzata. L'infame tessera verde, come non ci stanchiamo di sottolineare, rappresenta perfettamente il nuovo paradigma del turbocapitalismo della sorveglianza e del controllo, che requisisce le libertà per poi concederle solo a quanti accettino di volta in volta i diktat del potere neoliberale. Trieste fu il vero e proprio epicentro di una rivolta nazionale contro l'infame tessera verde: ricordiamo tutti le scene surreali delle forze dell'ordine che attaccavano i portuali inermi, che pacificamente protestavano. Fu una delle scene più raccapriccianti della storia recente, indubbiamente. I lavoratori del porto di Trieste impartirono una splendida lezione di resistenza e di dignità all'Italia tutta. E ora non possiamo che giubilare al cospetto della notizia che stiamo commentando: un po' di giustizia ogni tanto viene fatta.

di Diego Fusaro