Un segno nella Costituzione: la fruizione del patrimonio culturale entra nel dibattito politico, un primo passo verso la riforma dell'Articolo 9
Non basta più tutelare: bisogna garantire l’accesso, trasformare la conservazione in esperienza, rendere il patrimonio istituzionale parte integrante della cittadinanza attiva
È il primo passo di un percorso che punta in alto: riformare l’articolo 9 della Costituzione per riconoscere, accanto alla tutela, anche il diritto alla fruizione pubblica del patrimonio culturale istituzionale.
Il 23 luglio 2025, la Camera ha approvato un emendamento innovativo, fortemente voluto dalla XVII Commissione Arte dell’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Aree Fragili e Isole Minori”, in un clima di rara convergenza politica.
Il testo impegna la Camera dei Deputati a istituire un Servizio permanente per il patrimonio culturale e ad avviare un programma organico di apertura, valorizzazione e accessibilità delle opere custodite a Montecitorio, spesso sconosciute anche agli addetti ai lavori.
L’obiettivo, tuttavia, non si ferma a una riforma organizzativa: si guarda al profilo costituzionale della cultura, ponendo la questione della fruizione come diritto democratico.
Oggi l’articolo 9 recita:
«La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.»
Ma, come sostengono i promotori dell’emendamento, non basta più tutelare: bisogna garantire l’accesso, trasformare la conservazione in esperienza, rendere il patrimonio istituzionale parte integrante della cittadinanza attiva.
«Le istituzioni devono essere specchio e casa della cultura nazionale – ha dichiarato l’On. Alessandro Caramiello – e il popolo deve poter vedere, conoscere, vivere ciò che lo rappresenta. La Costituzione deve riflettere questa urgenza.»
La proposta di revisione costituzionale, già annunciata, sarà la prossima tappa.
Una riforma simbolica e concreta insieme, che restituirebbe centralità alla cultura nella definizione dell’identità repubblicana, riportando le istituzioni al loro ruolo educativo e civile, in dialogo con la società.
di Lelio Antonio Deganutti