Salvini contro Macron: "Si attacchi al tram, vada lui in guerra"; parole dure, ma fondamentalmente condivisibili
Parole durissime che meritano di essere commentate
Sono parole piuttosto dure e severe quelle pronunziate da Matteo Salvini contro sire Macron, presidente gallico e prodotto in vitro dei Rothschild. Come è noto, sire Macron aspira da tempo a inviare truppe europee sul fronte ucraino. E così gli ha risposto Matteo Salvini: "si attacchi al tram, vada lui in guerra". Al di là della scorza ruvida e gretta, sono parole perfettamente condivisibili: la proposta di inviare truppe europee in Ucraina è una vera e propria follia e come tale deve essere respinta al mittente. Chi vuole la guerra, vada a combatterla anziché mandare a morire sul fronte i propri cittadini magari anche contrari al conflitto. Come non mi stanco di ribadire, l'Europa sta svolgendo la parte di serva senza dignità di Washington, propiziando in ogni modo il conflitto e facendo saltare in aria il noto teorema secondo cui "l'Unione Europea ci protegge dalle guerre". Vero è che Salvini, al di là di queste parole condivisibili al di là del tono, non ha poi fatto molto per opporsi alla guerra in Ucraina: in passato, egli si era mostrato piuttosto vicino alla Russia, salvo poi mutare insegne con il divampare del conflitto in Ucraina nel 2022. Salvo errore, non mi pare che Salvini si sia opposto poi molto alle infami politiche europee di supporto delle irragionevoli ragioni del guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky, marionetta telecomandata da Washington e dall'occidente, anzi dall'uccidente. Che stia cambiando posizione nuovamente? Vero è che solo gli idioti non cambiano mai idea: ma come qualificare chi le cambia ogni giorno?
di Diego Fusaro