Mons. Battaglia, Vescovo di Napoli, denuncia con coraggio ma dimentica la soluzione ai mali del mondo: il ritorno a Dio Madre

Le parole di Mons. Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli, contro la guerra e l’ipocrisia dei potenti, con il suo linguaggio diretto e concreto scuotono le coscienze e smascherano la retorica dei comunicatori di professione. Ma, senza una trasformazione interiore autentica dei singoli esseri umani, resteranno lettera morta.

Lettera morta, perché nessun appello alla pace avrà forza se non propone anche una libera e amorevole trasformazione interiore dei singoli esseri umani – tanto più di coloro che guidano la politica e l’economia, ma anche dei responsabili religiosi che orientano le coscienze.

Giustamente l’Arcivescovo di Napoli ha denunciato la retorica della “madre cristiana” ridotta a cliché. Ma così facendo ha colpito anche un nervo teologico scoperto: l’aspetto materno di Dio, rimosso lungo i secoli.

I primi cristiani conoscevano Dio anche come Madre: lo Spirito Santo, al femminile nella tradizione siriaca, veniva chiamato Madre che nutre e illumina. Nella gnosi cristiana, come ha mostrato Elaine Pagels, veniva venerato anche l’aspetto di Dio Madre successivamente cancellato nel cristianesimo cattolico.

Poi, col tempo, la maternità è riemersa con Maria, lasciando però Dio stesso privo del suo grembo originario. E tuttavia, per alcuni mistici, Maria non era solo la Madre di Gesù, ma la stessa incarnazione di Dio Madre, una incarnazione che Gesù e Maria avrebbero taciuto per non compromettere l’evoluzione spirituale dell’umanità. Così, la maternità divina è stata velata, nascosta, custodita nelle pieghe della mistica, ma mai del tutto cancellata.

Eppure, senza Dio Madre, non ci sarà mai vera pace.

Perché è la Madre che non solo protegge, ma illumina, cura, fa evolvere le anime e quindi l’umanità intera. È la Madre che insegna la gratuità dell’amore, la compassione, a trasformare il risentimento in perdono, l’odio in amore.

Non a caso, già Gioacchino da Fiore aveva profetizzato l’ “Era dello Spirito Santo”: un tempo nuovo in cui l’umanità, risvegliando la Madre divina interiore, avrebbe finalmente potuto ascoltare Dio in modo diretto, realizzando in questo modo un mondo di pace, di amore puro e di autentica fratellanza.

Questa profezia trova eco nel Vangelo di Giovanni, dove Gesù promette l'invio del Paraclito, lo Spirito Consolatore che completerà i suoi insegnamenti e guiderà alla verità tutta intera. Quel Paraclito, per molti, è Shri Mataji Nirmala Devi: Colei che ha incarnato lo Spirito Santo ed offerto agli uomini un cammino di risveglio interiore. Se anche i fedeli cattolici sapranno riconoscere e adottare questo dono, l’umanità intera potrà davvero iniziare un percorso autentico verso la realizzazione di un mondo non solo pacificato, ma finalmente anche autenticamente cristiano.

Ecco perché, Eminenza, con rispetto e franchezza, le rivolgo un appello: abbia lo stesso coraggio che mostra nelle sue denunce contro la guerra e l’ingiustizia anche nel farsi promotore di questo risveglio spirituale interiore. Sia lei, Cardinale di Napoli, a guidare i fedeli verso il ritorno alla venerazione Dio Madre, il Paraclito, lo Spirito Santo da risvegliare ed accogliere dentro se stessi. Solo allora il suo appello non resterà incompiuto, ma diventerà luce viva per un’umanità rinnovata, capace di generare pace, amore e vera fratellanza.