Di quante evidenze avete bisogno per ritrovare la dignità? Ma non servono, più prove gli dai e più i fanatici del vaccino le rimuovono

Davvero incredibile, davvero ignobile sentire i papaveri della "Repubblica democratica" inneggiare al rispetto dei diritti e della libertà, proprio loro che l'hanno negata per anni in una repressione fuorilegge.

Festa della Repubblica democratica? Quale? Quella che ci ha tenuto prigionieri due anni per imporci un farmaco che ci sta facendo ammalare e morire? Quella dei mammasantissima che tutti impettiti predicano il rispetto dei diritti e procedono mandando baci come Lady Gaga? E che oggi, “dopo 5 anni” come direbbe quel virologo influencer mandano multe a quanti bucavano il coprifuoco per ragioni di sopravvivenza? O ancora quelli che non smettono mai la pratica dell'odio e della menzogna? Non passa giorno che io non trovi qualcuno che mi vuole morto, almeno professionalmente se non si può fare di meglio; e i più rognosi non sono quelli che potreste credere, fanno parte del sottobosco parassitario di quelli che si pongono come diversi. Liberali. Parassiti raccomandati da parassiti raccomandati, che possono vivere solo così, ma in particolare sul vaccino combattono ogni verità ovvero l'unica verità è la menzogna di sistema: nessuna prova, nessuna evidenza, i vaccini non hanno mai fatto male a nessuno e hanno salvato l'umanità. Tu puoi contestargli le migliaia di pagine degli Pfizer Papaers, le migliaia di studi scientifici che confermano la pericolosità, le statistiche delle malattie, la casistica dei morti in tutto il mondo, le ricerche dal Giappone all'Islanda, dall'Australia all'America, ma quelli sordi peggio dei virologi da strapazzo. Se poi agiscano per istinto servile o in quanto imbeccati, pagati, non saprei dire, probabilmente tutte queste cose insieme, ma chi legge dovrebbe sapere che davvero non può fidarsi di nessuno, che viene costantemente preso in giro. Poi le rare eccezioni ci saranno, i pochi Borghi e Lisei saranno in buona fede, ma l'omertà regna anche nei loro partiti e lo sanno. Ho visto una scena che non mi è piaciuta affatto: la pasionaria Ronzulli che, seduta vicino alla Meloni, le dice brava dopo un intervento, tutto un gioco di ammiccamenti, di intese: come fidarsi, come credere a un corso diverso, tenuto conto che la responsabilità dello scempio sotto pandemia la portano tutti, che fu un governo di spartizione dove nessuno eccepiva niente, dove l'unico partito esterno, Fratelli d'Italia, è rimasto alla finestra senza volersi compromettere?

Certo sottobosco ci vorrebbe niente a spazzarlo via, ma sta di fatto che in Italia un Trump e un Kennedy non li avremo mai (ed è squallido che ad esaltarli, spesso, siano proprio le amebe della censura strisciante), in Italia si procede nella continuità spartitoria: quanto a ortodossia vaccinale non c'è frattura tra destra e sinistra, c'è totale concordanza. Non fidatevi se il governo non avalla il piano pandemico dell'OMS, limitandosi a lavarsene le mani come Ponzio Pilato, è ammuina, alla fine rientrano nei ranghi. Non credete a quelli che dicono che Meloni o chi per lei si è votata ai novax: sono formule, avvertimenti mafiosi dell'informazione prezzolata che sa di mentire, sa come stanno realmente le cose. In America revocano l'obbligo vaccinale per gli infanti, in Italia vogliono ampliarlo ulteriormente. In America un giornale militante a sinistra come il New York Times, che sui vaccini ha condotto una campagna propagandistica mastodontica, si ricorda di essere un giornale e mette in croce Ursula von der Leyen per i colossali affari con Pfizer condotti nell'opacità più sconcertante; in Italia le miserie più grandi covano nell'informazione, giornalisti che cercano di far fuori giornalisti e se parlano da ex malati oncologici, se portano le prove, a maggior ragione vanno fatti fuori.

Chi consuma l'informazione dovrebbe sapere dei tariffari, della miseria umana e professionale, dovrebbe conoscere la fatica che si fa per continuare a denunciare: saremo venti, dieci a contarci bene. E abbiamo tutti contro. Per me il linfoma è stata la lettera scarlatta, raccontarlo, metterlo in relazione al vaccino mi ha portato antipatie, isolamento, perdita di collaborazioni. E se l'odio viene da sinistra, dai provax, il boicottaggio viene da destra, da quanti si definiscono critici a loro volta. Parlo di me ancora una volta come paradigma, ancora: sto nella condizione non augurabile di uno e trino, addetto ai lavori dell'informazione, ex paziente oncologico e testimone di tanti come me. Non mi vedrete da nessuna parte e come me Silvana De Mari e i pochissimi che ancora osano dire ciò che nel resto del mondo è pacifico. Da nessuna altra parte sopravvive una tale chiusura, ferrea, mafiosa, da nessun'altra parte si fa così fatica nel far circolare informazioni reali sulle conseguenze di una gestione pandemica scellerata; se proprio non si può tacere, basta far passare il Kennedy di turno come un abietto psicopatico e chi ancora non si decide a tirare le cuoia come uno che dovrebbe farlo alla svelta. Dice il professor Barbaro, cardiologo che su questa testata conoscete bene (riportato da Heather Parisi): “A seguito dei vaccini Covid le miocarditi sotto i 40 anni sono aumentate da 1 a 200 mila per milione pari a un rischio del 20% con una mortalità tra 5 e 10%.
E' ora di chiedere scusa e riflettere sui dati reali". E i coglioni, subito sotto: “Iiih, e questo chi è, che parla a fare, dove sono le fonti?”. Barbaro è un luminare di carature internazionale e cita appunto fonti mai smentite, ne parlavamo insieme anche un anno fa a un convegno a Napoli. Ma i falliti non si danno pace, tu puoi fornirgli tutte le prove del mondo e loro rispondono con la loro diarrea social, alla Parisi danno della ballerina nel senso ottocentesco, donna leggera, poco di buono.

La mia amica Silvana nutre una fede molto più robusta della mia, ed è convinta che la verità abbia i suoi prezzi da pagare per poter emergere in tutta la sua carica liberatoria e, perché no, punitiva. Io sono solo rassegnato, vedo un sistema ignobile ma senza difese immunitarie, un sistema che ha vinto nella sua profonda miseria, nella sua corruzione, nella sua attitudine a mentire e a compiacersi delle conseguenze infami che sa scatenare. No, questo è un Paese dove nessuna onestà sopravvive, dove le poche persone per bene sono in via d'estinzione, dove si augura la morte a chi l'ha sfiorata e ancora si permette di raccontare perché l'ha sfiorata. E i responsabili, più luridi e tronfi che mai. È troppo augurare a tutti questi papaveri della Repubblica democratica lo stesso destino che divora noi?