Berlusconi non aveva bisogno della riabilitazione di Fedez, e Forza Italia ha perso un’altra occasione per ricordare cosa pensasse di Zelensky

Berlusconi, pur amico di Israele, non sarebbe mai e poi mai stato zitto di fronte al massacro di Gaza e al gioco di Netanyahu

La trovata di Maurizio Gasparri (voto 10) di acchiappare Fedez con l’aiuto di Cruciani e portarlo alla kermesse dei giovani di Forza Italia ha pagato. Un evento che difficilmente avrebbe strappato qualche riga sulle pagine di cronaca politica è diventato virale sui social e attrattivo per telecamere e taccuini.

, si lascia scappare il rapper milanese con l’ex nemico di Forza Italia. Si, hanno decisamente fatto bingo; ora si tratta di vedere se i dividendi politici e di consenso saranno più per gli azzurri o per Fedez. Non c’è bisogno di ripetere i pezzi forti del repertorio del rapper con cui ha conquistato applausi, consensi e simpatie: critiche a una sinistra chiusa, piena bocciatura verso il sindaco di Milano Sala, attacco alla magistratura e apprezzamenti verso Berlusconi. Soprattutto su questo aspetto, il cantante ha spiazzato un po’ tutti: un ricordo e una difesa del Cavaliere così netta (con stilettata persino a Marco Travaglio) non era affatto nel novero delle possibilità. Invece il buon Fedez ha accarezzato il pelo dell’assemblea forzista e si è preso applausi e consensi.

Beh, che dire? L’operazione di Gasparri è riuscita alla perfezione. Berlusconi riabilitato persino da uno dei suoi più graffianti detrattori della nuova generazione artistica. Ma - domando - Berlusconi aveva bisogno della riabilitazione di Fedez? Davvero i giovani di Forza Italia possono dirsi soddisfatti perché anche Fedez ha riconosciuto i meriti di Silvio? Beh, se basta così poco allora capisco perché i partiti non tirano più fuori dalle loro fila classi dirigenti capace di visioni più ampie di un post sui social. C’è un Berlusconi infatti che Forza Italia continua a non voler discutere e che invece ancora oggi è di grande attualità. Quel Berlusconi aveva visione politica, anzi io dico che ne aveva così tanta cda anticipare il cambi di paradigma della politica estera, dalla geopolitica (che per l’Italia ebbe campioni come Craxi e Andreotti) alla geoeconomica, di cui si parla oggi con Trump e la Cina.

Le ultime tracce del Cavaliere sulle mappe geopolitiche sono state coraggiose e visionarie perché, pur riconoscendo il valore del popolo ucraino, non ha cancellato le responsabilità del presidente ucraino e le responsabilità dell’Occidente. Zelensky?>, disse fuori dai seggi elettorali nella tornata delle regionali in Lombardia. . E ancora. Biden ndr) dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina. Un piano Marshall 6-7-8-9mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco>.

Berlusconi intanto già allora riconobbe che alla mediazione si sarebbe arrivati solo con l’impegno degli Stati Uniti e facendo di tutto per non isolare Putin dal contesto politico perché tanto per arrivare alla pace Putin dovrà essere riammesso, pienamente legittimato. Ecco perché fecero scandalo le sue parole: .

Ovviamente tutto questo ultimo pensiero politico non trova spazio nelle “celebrazioni” di Berlusconi, così come non trova spazio un dibattito serio sull’Europa della quale contestava l’asse franco-tedesco (tanto da esser fatto fuori) e dalla quale era stato fatto fuori con una lettera (firmata dalla Bce, cioé Trichet e Draghi) che ancora oggi resta un pericoloso precedente che testimonia come la finanza possa uccidere la democrazia. Di questo, un partito dovrebbe parlare. Ma, visti i tempi, meglio incassare con Fedez.

Ps. Berlusconi, pur amico di Israele, non sarebbe mai e poi mai stato zitto di fronte al massacro di Gaza e al gioco di Netanyahu.

di Gianluigi Paragone