Corte Costituzionale, “sì a riconoscimento di 2 mamme per bambini di coppie lesbiche”, Pillon: “Gravissimo, figli nascono da mamma e papà”

L'ex senatore della Lega Simone Pillon è intervenuto sulla decisione della Corte Costituzionale che di fatto ha "cancellato il termine papà"

La Corte Costituzionale ha stabilito che “è incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita legittimamente praticata all'estero". La sentenza, depositata oggi, apre così al riconoscimento giuridico per entrambe le madri in coppie lesbiche, quando il figlio è nato attraverso Pma all’estero e con il consenso di entrambe le donne. Sulla questione è intervenuto l'avvocato Simone Pillon, ex senatore della Lega, che ha dichiarato la sentenza "un fatto gravissimo" poichè "i figli nascono da mamma e papà".

Corte Costituzionale approvariconoscimento di 2 mamme per bambini di coppie lesbiche”, Pillon: “Gravissimo, figli nascono da mamma e papà”

La Consulta ha motivato la decisione sottolineando come l’attuale ostacolo al riconoscimento immediato della madre intenzionale violi il principio del superiore interesse del minore e contrasti con diversi articoli della Costituzione. La Corte ha infatti ravvisato una violazione dell’articolo 2, per la lesione dell’identità personale del nato e del diritto ad avere uno stato giuridico certo sin dalla nascita; dell’articolo 3, per l’irragionevolezza della disciplina attuale; e dell’articolo 30, per la lesione del diritto del minore ad essere riconosciuto da entrambi i genitori e a riceverne cura, educazione e assistenza morale.

La responsabilità che deriva dall'impegno comune che una coppia si assume nel momento in cui decide di ricorrere alla Pma per generare un figlio”, scrive la Corte, è il primo fondamento della dichiarazione di illegittimità costituzionale. Il secondo è “la centralità dell'interesse del minore, affinché l'insieme dei diritti che egli vanta nei confronti dei genitori valga, oltre che nei confronti della madre biologica, nei confronti della madre intenzionale”.

La Corte ha anche chiarito che “la questione non attiene alle condizioni che legittimano l’accesso alla Pma in Italia”, ribadendo però che “non sussistono ostacoli costituzionali a una eventuale estensione, da parte del legislatore, dell'accesso alla procreazione medicalmente assistita anche a nuclei familiari diversi da quelli attualmente indicati, e nello specifico alla famiglia monoparentale”. Tuttavia, ha precisato che, con l'attuale legge, “non è irragionevole né sproporzionato non consentire alla donna single di accedere alla procreazione medicalmente assistita”.

Durissima la reazione dell’avvocato Simone Pillon, già vicepresidente della commissione parlamentare infanzia e oggi presidente dell’associazione S. Tommaso Moro. “Trovo gravissima la decisione della Consulta che legittima le due madri, cancellando la figura paterna con un tratto di penna. I bambini nascono da mamma e papà. Imporre costrutti ideologici che sovvertono il diritto naturale è pericoloso per il diritto e drammatico per la vita dei bambini. E poi mi dovete spiegare: perché due mamme sì e due papà no? Di questo passo sarà presto legittimato anche l’utero in affitto. E poi ancora, perché la Corte si sostituisce per l’ennesima volta al legislatore? Una invasione di campo istituzionale e un grave errore che spero siano presto corretti dal Parlamento”.