Terzo mandato Trentino, governo impugna legge della regione ma la Lega vota contro, Fugatti: "Da cdm atto molto pesante"

Come si sa, FdI e Lega hanno una linea totalmente distante per quanto il riguarda il tema terzo mandato, un dettaglio che si è evinto sia sul nome di Zaia che su quello di Fugatti, entrambi leghisti

Il governo ha deciso di impugnare la legge del Trentino in merito al terzo mandato. È accaduto oggi durante il Cdm: lo scorso 9 aprile il Consiglio provinciale di Trento aveva introdotto la possibilità di un terzo mandato consecutivo per il presidente della provincia autonoma Maurizio Fugatti. L'esecutivo aveva due mesi di tempo per presentare ricorso presso la Corte costituzionale, chiamata ora a stabilire se la norma del Trentino sia legittima oppure no. La Lega ha deciso di votare contro, ira di Fugatti: "Nel Cdm atto molto pesante".

Terzo mandato Trentino, governo impugna legge della regione ma la Lega vota contro, Fugatti: "Da cdm atto molto pesante"

Il caso Trentino divide la maggioranza. Come si sa, FdI e Lega hanno una linea totalmente distante per quanto il riguarda il tema terzo mandato, un dettaglio che si è evinto sia sul nome di Zaia che su quello di Fugatti, entrambi leghisti. Durante il consiglio dei ministri è stata esaminata la legge approvata dalla Provincia autonoma di Trento, che permetterebbe al leghista Maurizio Fugatti di candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Tuttavia, il governo ha deciso di impugnare il provvedimento, anche se il Carroccio ha manifestato dissenso rispetto alla decisione dell'esecutivo. Fonti presenti al Cdm hanno asserito che non si è svolto un vero e proprio voto sulla questione, anche se i ministri del partito di Matteo Salvini avrebbero comunque ribadito la loro contrarietà.

Secondo fonti vicine al dossier, l'impugnazione rappresenta uno "strumento tecnico": dalla riunione - che si sarebbe svolta in un clima definito "tranquillo" - è emerso che "sul terzo mandato si ragiona". L'obiettivo dell'impugnazione sarebbe dunque quello di fare chiarezza "su un quadro più ampio" dal punto di vista legislativo, in vista di un coinvolgimento di tutte le forze politiche. A ogni modo, secondo una fonte governativa, l'impugnazione "non è un fatto politico, atteso che il mandato di Fugatti scade nel 2028 e quindi la pronuncia della Corte costituzionale arriverà per tempo".