Meloni: "Applicare l'Articolo 5 della NATO all'Ucraina in caso di attacco russo dopo cessate il fuoco", una pessima idea

I conti della serva: perché l'Italia pagherà il tributo più alto e più inutile nella corsa al riarmo

Secondo alcuni conteggi attendibili, sul territorio italiano vi sono 140 basi americane, alcune in luoghi segreti. Il nostro status di colonia strategicamente importante deriva dalla nostra posizione geografica al centro del Mar Mediterraneo e dalla nostra Storia. I nostri connazionali che tentarono di ostacolare la militarizzazione straniera del nostro Paese si contano sulle dita di una mano. In un memorabile discorso alla Camera del 30 luglio 1947, l’ottantasettenne Vittorio Emanuele Orlando (l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri che aveva rappresentato l’Italia alla conferenza di Pace di Parigi nel 1919/1920), puntò il dito contro Alcide De Gasperi stigmatizzando quello che - col senno di poi – può essere considerato il nostro principale vizio nazionale: la cupidigia di servilismo. Nazione sconfitta in guerra, abbiamo non soltanto accolto gli americani come liberatori dalla dittatura fascista (dittatura? Ma fatemi il piacere...), ma li abbiamo scimmiottati in ogni modo, rendendoci ben più ridicoli del mitico Alberto Sordi in Un americano a Roma. Vizio trasversale, che ha visto protagonisti un po' tutti, inclusi esponenti del PCI in camicia Brooks Brothers. Si sa, l'umanità non si appassiona più ai grandi temi, preferisce le piccole comodità borghesi. Il comunismo è caduto perché i giovani sovietici desideravano la vacanza low cost a Sharm el Sheikh... Del resto, gli ideali vanno bene in campagna elettorale, meno quando si governa. Dopo l'agiografia Io sono Giorgia, la Signora Presidente del Consiglio ha ricevuto la benedizione dell'Aspen Institute e da sovranista si è trasformata nella prediletta della Casa Bianca, passando dai bacetti sulla fronte di Joe Biden agli inviti a Mar del Lago di Donald Trump. Si sa, a noi sono sempre andati bene tutti: “la Francia o la Spagna, purché se magna”. La cupidigia di servilismo è nel nostro DNA. Tuttavia, anche il più cretino dei cretini comprende che un conto è servire, un altro è pagare per servire. E noi ci accingiamo a pagare un conto salatissimo per servire interessi di terzi, dando alle generazioni future un esempio lampante di quanto il nostro sia un Paese di Tafazzi. La sciura milanese gira da sola con la mascherina e (si) ripete che Putin è il nuovo Hitler. Vota. Ha paura di tutto eccetto dei concreti pericoli, come la perdita dell'assistenza sanitaria, di una scuola decente per i suoi nipoti, di un diritto a una pensione dignitosa. Le hanno inculcato (in quel suo cervellino permeabile, plasmabile, zeppo di connessioni e spazio di memoria mai utilizzati) che Putin è il nuovo Hitler e lei ci crede, come ancora e nonostante tutto crede di essere stata salvata dai “vaccini”. Il Presidente degli italiani è un nonno dai capelli candidi con una buffa dislalia e una gobbetta portafortuna: se lui accusa Vladimir Putin perchè la sciura dovrebbe accendere una di quelle connessioni neuronali inutilizzate, a rischio di un improvviso corto circuito? Così Giorgia Meloni ha buon gioco a invocare l'applicazione dell'Articolo 5, che impone ai Paese membri NATO di reagire uniti a ogni aggressione (sul territorio di uno Stato membro o alle basi NATO all'estero) da parte di terzi. In fondo, commenterà qualcuno, è sempre meglio dell'invio di soldati. La corsa al riarmo è partita già da tempo e i peggiori tra i politici si sono già assicurati i posti migliori alla mangiatoia. Noti esponenti del Movimento 5 Stelle, già responsabili delle politiche (e delle spese scellerate) durante la tragica farsa pandemica gestiscono l'industria militare italiana. I grandi fondi (sì, sempre i soliti), controllano l'industria militare occidentale e trarranno enormi guadagni dal riarmo, come li hanno tratti dal COVID-19. Tutto si riduce a servire la grande finanza: la cupidigia di Macron, Starmer e Merz si spiega leggendo il loro curriculum che li lega a Rothschild e BlackRock. Ma qui da noi l'ottimismo dilaga: ex comunisti si riciclano in trumpiani e fanno alleanze con ex neofascisti: et voilà! Masochismo, cupidigia di servilismo, idiozia e patologia mentale (grave), qualcuno gioisce se un Presidente della Nazione che ci ha reso e tratta da colonia ci umilia. Nessun desiderio di libertà, nessuna visione del futuro, nessun rispetto dell'interesse nazionale. Intanto una parte del mondo sempre più vasta, popolosa e numericamente maggioritaria aderisce al nuovo ordine mondiale multipolare, che nella migliore delle ipotesi sarà un'applicazione dei principi democratici nelle istituzioni internazionali (non poco) e nella peggiore una divisione in blocchi antagonisti, dove noi – presi a calci nel sedere dagli americani – rischiamo seriamente di pagare il prezzo più alto della corsa al riarmo. Perché per noi quelle armi sono inutili, ma i soldi che spendiamo per comprale sono indispensabili per mantenere in piedi una baracca già indebitata con gli strozzini.

Di Alfredo Tocchi