Poche idee ma confuse. Deludente il discorso della Meloni da Giorgino. L'Italia meriterebbe di più
Incertezza, andreottismi, interventi tampone e discorsi distrattivi. Resta il tabù del gas mediterraneo
L'intervista di Giorgino al nostro Presidente del Consiglio di ieri sera non può che lasciarci delusi in quanto al di là della consueta abilità mediatica della Meloni resta al centro del discorso politico un grande vuoto: l'assenza di strategia italiana sia in senso geopolitico che quale proiezione verso il futuro. Quella che non si vede nelle parole del Presidente del Consiglio è proprio l'Italia che appare oscurata da un grande, duraturo e deleterio tabù: il Mediterraneo. Mentre l'Algeria si prende ampie fette del Mare Nostrum (sempre più turco e sempre meno italiano) noi abbiamo un Governo che nel bel mezzo di una crisi internazionale mondiale drammatica perde cinque minuti a parlare di quanto sia stato bello l'ultimo San Remo, tre minuti per parlare degli affari che facciamo con gli Emirati Arabi Uniti ma zero parole per il nostro ruolo mediterraneo, zero parole per i nostri rapporti (essenziali) con le nazioni arabe e africane e zero parole sull'area balcanica e zero parole sulla diversificazione dei nostri approvvigionamenti di energia. Non si parla mai di torri solari nè del nostro gas nell'Adriatico nè del gas che Eni ha aiutato a scovare al largo di Cipro. Nulla di nuovo quindi sul fronte occidentale: restiamo delle comparse poco utili che stanno a guardare le scelte altrui prese al di sopra del nostro futuro. Unica mossa interessante (mossa non italiana, comunque) il libero scambio della Ue con l'India. Buone idea ma che nel lungo periodo confermerà che i Brics sono sempre un passo avanti e noi a seguire. Le parole di moderazione e prudenza della Meloni sembrano provenire da una recita sempre più lontana dal reale. Questo è il tempo di scelte coraggiose e nette, non per vani equilibrismi democristiani fuori tempo massimo. Anche la scelta dei piccoli reattori nucleari sembra una scelta poco spiegata, improvvisata, estemporanea, poco convinta e comunque certamente non risolutiva oltre a sembrare una proposta paradossale rispetto ai costi crescenti del reperimento mondiale dell'uranio e al problema cronico e strutturale delle scorie radioattive. L'Italia dovrebbe chiedersi come rendersi più autonoma a livello energetico, non limitarsi a variare le forme di propria endemica dipendenza verso l'estero. Molto più presidenziale e politico appare l'intervento di Marina Berlusconi sulla Ue e sulle attuali tematiche dei rapporti con gli Usa. Non si comprende quindi il perchè dell'ultimo intervento televisivo meloniano. Tutti ci aspettavamo di più data la delicatezza del ruolo italiano e dell'attuale frangente internazionale, non l'ennesima vuota comparsata attoriale da fiction il cui unico scopo sembra quello di portare avanti la pessima auto-illusione italiota: "va tutto bene, tranquilli, ne usciremo" che dagli anni 90 troppi politici recitano. Se una lezione ci sta dando Trump è quella del realismo politico e di un approccio diretto; cioè il contrario dello stile meloniano. Siamo ancora lontani dal sembrare all'altezza delle attuali sfide mondiali che ci interpellano pressantemente ogni giorno.