Ddl nucleare al CdM, prevista dismissione di impianti di prima e seconda generazione e programma per disciplinare l'intero processo produttivo - IL DOCUMENTO
Il disegno di legge presentato al Consiglio dei Ministri prevede un "programma nazionale" per l'energia nucleare
Al Consiglio dei Ministri si discuterà sul ddl delega sul nucleare. Il documento, di cui il GdI ha visionato la bozza, avrà come obiettivo l'intervenire "in forma organica sulla materia della produzione di energia da fonte nucleare sostenibile e da fusione". Tra le misure previste, per raggiungere l'obbiettivo europeo di decarbonizzazione entro il 2050, vi è lo smantellamento delle centrali nucleari già esistenti, di "prima" e "seconda" generazione, e la creazione di un programma nazionale "che disciplini l'intero processo produttivo dell'energia nucleare", dalla fase di progettazione degli impianti allo smaltimento dei rifiuti radioattivi e allo smantellamento delle centrali.
Per raggiungere l'obiettivo fissato per il 2050, il programma prevede "un mix equilibrato di rinnovabili, nucleare e gas" come fonti di energia alternative al carbone. "Il nucleare sostenibile oggi rappresenta una delle fonti energetiche più sicure e pulite. Esso non è dunque tecnologicamente comparabile con quello al quale, anche a seguito di referendum, il Paese aveva rinunciato", si può leggere nel documento.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha fatto sapere, in merito all'utilizzo del nucleare come fonte di energia principale, che "tra le proposte più rilevanti vi è la creazione di una newco italiana per il nucleare di nuova generazione con il coinvolgimento dei principali attori: Ansaldo Nucleare nel ruolo di integratore industriale ed Enel come operatore e Architect Engineer. La compagine societaria in via di definizione prevede una partecipazione del 51% da parte di Enel, del 39% di Ansaldo e del 10% di Leonardo, mentre è ancora in corso la selezione dell'eventuale partner tecnologico".
Ddl nucleare, la bozza
"La politica energetica costituisce uno degli assi strategici delle politiche
volte ad assicurare l’approvvigionamento, lo sviluppo economico, la sovranità nazionale e l’indipendenza del paese. Dalle scelte relative a essa dipendono: a) la sicurezza nazionale b) la capacità di concorrere agli obiettivi di decarbonizzazione necessari a fronteggiare il cambiamento
climatico c) la garanzia di continuità nell’approvvigionamento in presenza di un incremento costante della domanda; d) la sostenibilità dei costi gravanti sugli utenti finali e la competitività del sistema industriale".