Almasri, presunta vittima di torture denuncia governo italiano per favoreggiamento, opposizioni provano a fermare lavori alla Camera
Per la vittima il governo avrebbe "sottratto il torturatore libico alla giustizia"
Caso Almasri, una presunta vittima di torture da parte del generale libico, Lam Magok Biel Ruei, ha presentato alla Procura di Roma una denuncia per favoreggiamento contro il governo italiano. Secondo l'uomo, il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni avrebbe "sottratto il torturatore libico alla giustizia", aggiungendo poi che il governo l'avrebbe "reso vittima per una seconda volta". Le opposizioni intanto cercano di bloccare i lavori alla Camera dei Deputati.
Presunta vittima di torture denuncia il governo italiano
Lam Magok Biel Ruei, che si dichiara vittima e testimone delle torture del generale libico Almasri, ha presentato una denuncia per favoreggiamento ai danni del governo italiano. L'atto, redatto dall'avvocato Francesco Romeo, è stato presentato alla Procura di Roma e in esso si afferma che "l'inerzia del ministro della Giustizia e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell'Interno, con l'immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all'arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico". Per il legale della presunta vittima esisterebbe un "comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell'operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l'adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione. In quello stesso comunicato si riporta inoltre che le autorità italiane hanno chiesto espressamente alla Corte penale internazionale di non commentare pubblicamente l'arresto di Almasri, dimostrando, quindi, di esserne a conoscenza".
Lam Magok Biel Ruei denuncia la condotta del governo, dichiarando di essere stato "reso vittima una seconda volta, vanificando la possibilità di ottenere giustizia". L'uomo avrebbe deciso di presentare la denuncia "nella convinzione che l'Italia si possa ancora definire uno Stato di diritto, in cui la legge è uguale per tutti, senza subire sospensioni o eccezioni, e dove le persone definite pericolose a causa dei crimini commessi vengano consegnate alla giustizia e non ricondotte comodamente nel luogo dove hanno commesso e continueranno a commettere atrocità".
Le opposizioni bloccano i lavori
Alla riapertura dei lavori alla Camera, nel giorno in cui si sarebbe dovuto discutere del dl Cultura, le opposizioni hanno preso la parola criticando l'operato del governo Meloni nella vicenda Almasri. Prima, Giuseppe Conte si è rivolto alla premier chiedendole di "venire in Parlamento per spiegare agli italiani la versione vera ed effettiva sul caso Almasri", poi i parlamentari pentastellati si sono iscritti in massa per prendere la parola, "monopolizzando" la seduta per criticare il governo.
Oltre i 5 stelle anche Nicola Fratoianni di Avs chiede a Giorgia Meloni di "venire in Parlamento a rispondere alla domande". A queste richieste si sono aggiunte quelle analoghe da parte di Pd e +Europa.