Commissione Covid, consegnato da Lo Voi un solo documento su 900 file nel dossier relativo a maxi ordine di 800 mln di mascherine, Lisei: “Inaccettabile, ritardati i lavori”

Francesco Lo Voi ha impiegato tre giorni per iscrivere Meloni sul registro degli indagati, ma quasi tre mesi per trasmettere documenti alla Commissione Covid

A creare attrito tra il governo e la Procura di Roma non c’è solo l’iscrizione nel registro degli indagati della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano, avvenuta in tempi rapidissimi.

A suscitare polemiche ci sono anche i tempi di trasmissione della documentazione richiesta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid, che avrebbe subito un rallentamento secondo gli esponenti della maggioranza. Il materiale sollecitato dal presidente della commissione, il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, è infatti arrivato dopo quasi tre mesi e in forma incompleta, secondo le accuse della maggioranza parlamentare.

Ritardi e omissioni sulla documentazione Covid

Il quotidiano La Verità ha ricostruito la corrispondenza tra Lisei e il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi. L'11 novembre il presidente della Commissione Covid, esponente di Fratelli d’Italia, aveva richiesto documenti riguardanti l'ex commissario straordinario Domenico Arcuri e la vicenda della maxi-commessa di forniture sanitarie. Tuttavia, la risposta del procuratore è arrivata solo mercoledì scorso ed è stata giudicata insufficiente. Diversi atti non sono stati trasmessi, tra cui quelli relativi ai contratti con i consorzi cinesi che hanno fornito mascherine poi sequestrate, così come i risultati dei test sui dispositivi ritenuti non conformi agli standard di sicurezza.

L’ex commissario straordinario Domenico Arcuri è stato comunque assolto nell’inchiesta sulla maxifornitura di mascherine provenienti dalla Cina nella prima fase dell’emergenza Covid. Era accusato di abuso d’ufficio.

Ciò che ha suscitato maggior malumore tra i parlamentari di maggioranza non è stato solo il ritardo, bensì l’esiguità del materiale ricevuto, accompagnato da una nota estremamente concisa.

Lo Voi infatti avrebbe inviato soltanto un documento relativo al rinvio a giudizio di Arcuri e altri imputati, in un dossier di oltre 900 file pdf , tra cui sono presenti i contratti con i consorzi cinesi da 850 milioni di mascherine per un totale di 1,2 miliardi di euro, poi sequestrate perché considerate non conformi agli standard di sicurezza.

Le reazioni politiche

Numerosi esponenti di Fratelli d’Italia hanno espresso forte contrarietà. La deputata Alice Buonguerrieri ha sottolineato il contrasto tra la rapidità con cui è stata aperta l’inchiesta sul governo e i tempi lunghi della risposta sulla gestione Covid: “Il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, ci ha messo tre giorni per iscrivere mezzo Governo nel registro degli indagati. Lo stesso Lo Voi è apparso invece alquanto meno celere nei confronti della commissione bicamerale d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid”.

Il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino ha evidenziato le difficoltà che questa situazione comporta per i lavori della commissione: “L’audizione dell’ex commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, prevista la prossima settimana, è stata in parte co